MILANO.

Momentaneamente accantonato il calcio giocato, inizia ad entrare nel vivo, almeno fino alla fine di Gennaio, il calcio “parlato”, fatto di chiacchiere, interviste, roumors, confidenze agli amici che alimentano voci su acquisti e cessioni. Il Milan ovviamente non è esente da tutto questo: sul fronte possibili entrate ci sono da registrare le dichiarazioni di Galliani su Tevez; il plenipotenziario rossonero, durante un’intervista rilasciata a Studiosport ha infatti dichiarato la volontà di aspettare Tevez fino all’ultimo giorno di mercato, togliendo così ogni spazio per le alternative di cui si vociferava fino all’altro giorno; Maxi Lopez e Torres in primis.  Società rossonera che però sta lavorando anche per il futuro non immediato: sembra infatti ormai fatta per Seydou Keita a Giugno: il forte centrocampista maliano infatti, in scadenza di contratto con il Barcellona, non sembra intenzionato a rinnovare, complice la voglia di trovare più spazio per dimostrare il proprio valore, e la società meneghina sembra aver bruciato la concorrenza riuscendo, complice anche la mediazione dell’ex compagno e amico Ibrahimovic, a raggiungere un accordo di massima con il giocatore, che potenzialmente sarebbe l’erede perfetto di Van Bommel, il quale a più riprese ha lasciato trapelare la volontà di tornare in patria a fine stagione, per concludere lì la propria carriera.

A compensare in negativo queste buone notizie però, c’è da registrare il mal di pancia di un altro membro illustre della squadra: nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport infatti, Alexandre Pato getta ombre sul suo rapporto con il tecnico toscano: “Ancelotti veniva sempre da me e mi parlava, spiegandomi ciò che dovevo fare in campo. Anche Allegri dovrebbe fare lo stesso, per indicarmi in quali aspetti del mio gioco si aspetta che io migliori. L’allenatore dovrebbe fermarsi a spiegare i difetti a un suo giocatore. Se Allegri ha ritenuto di criticarmi, io devo solo abbassare la testa e continuare a lavorare. Se qualcosa non va nel mio gioco però, sarebbe meglio che venisse direttamente da me per discuterne assieme”. Con il ritorno in sella di Ancelotti al PSG, e l’interesse sempre vivo delle inglesi (Chelsea e Arsenal su tutte), a questo punto l’approdo in rossonero dell’Apache potrebbe diventare qualcosa di più che un’eventualità.

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