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Top: Diego Milito. Forse ci voleva proprio il Bidone d’Oro per restituire all’Inter un Diego Milito all’altezza della fama che l’argentino si era costruito negli ultimi anni. Dopo un periodo nero durato mesi, nel corso dei quali il “Principe” ha esibito un campionario di orrori calcistici da fare invidia al Calloni dei tempi d’oro milanisti, finalmente l’attaccante sembra uscito dal tunnel nel quale era precipitato dopo la stagione del “Triplete”. Certo, servono ben altre controprove che non la doppietta contro una difesa come quella messa in campo stasera dal Parma, ma intanto le segnature messe a segno, oltre ad aver aperto la strada alla larga vittoria con gli emiliani, potrebbero dare ulteriore morale ad un giocatore che proprio dal punto di vista psicologico aveva completamente ceduto in questi mesi, evidentemente non assuefatto ad un periodo di sterilità prolungata che per lui era una novità assoluta. E se è vero che gli attaccanti vivono di umori, adesso c’è da aspettarsi una ulteriore crescita di un Milito che potrebbe veramente essere l’arma in più di Ranieri per una rimonta che finalmente comincia a sembrare possibile anche agli scettici.
Flop: nessuno. Come individuare il peggiore in una partita vinta per 5-0? Qualcuno avrà forse reso meno di altri, come Pazzini, ad esempio, autore della quarta rete, ma ancora non al topo dell condizione, o come Nagatomo, finalmente tornato sulla terra dopo una serie di prestazioni eccellenti che lo avevano visto nell’inusitato ruolo di trascinatore. Ma la resa di tutta la squadra, presa nel suo complesso, è stata ampiamente sufficiente. Certo, con un Parma come quello visto stasera a san Siro, era difficile sbagliare partita, ma mai come stavolta cercare il pelo nell’uovo risulterebbe una operazione di pura accademia. C’è solo da sperare che arrivino altri avversari arrendevoli come i parmigiani, ma questo sarebbe chiedere troppo.
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Top e flop di Inter-Parma