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Il Milan affronta la Lazio nei quarti di finale di Coppa Italia, che è il terzo obiettivo stagionale in ordine di importanza ma nessuno vuole snobbarlo.
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
Prosegue a ritmo intensissimo la stagione del Milan: dopo la doppia sfida in cinque giorni contro il Novara, ecco una doppia sfida in sette giorni contro la Lazio, inframezzata dalla partita di domenica sera contro il Cagliari. Si comincia, anche in questo caso, con la partita di Coppa Italia, valida per i quarti di finale, da giocarsi a San Siro davanti ai soliti pochi ed infreddoliti tifosi (aperto solo il primo anello) e all’orizzonte, in caso di qualificazione, c’è un’intrigante e affascinante doppia semifinale con la Juventus che Allegri (e noi con lui) vuole disputare; insomma, come accade ogni anno, man mano che si va avanti la Coppa Italia assume maggiore importanza e propone sfide ricche di fascino, anche se i rossoneri sono in piena corsa per lo scudetto e tra poco (metà febbraio) riprenderà anche la Champions League con la doppia sfida contro l’Arsenal; inoltre il mese di febbraio è già strapieno di partite difficili ed insidiose (Lazio, Napoli, Udinese e Juventus in campionato più, come già detto, la sfida di andata contro l’Arsenal), quindi la Coppa Italia non dovrebbe certo essere al centro dei pensieri di Allegri e dei suoi ragazzi, considerando anche che la rosa è impoverita dai tanti infortuni, ma il mister rossonero ci tiene a fare bella figura anche in quello che di fatto è il terzo obiettivo in ordine di importanza e vorrebbe, non solo sfidare ancora la Vecchia Signora, ma anche raggiungere quella finale che l’anno scorso ha solamente sfiorato. L’impresa non sarà facile, a cominciare dalla partita contro una Lazio che in Coppa Italia è un vero tabù (da dieci anni il Milan non riesce ad eliminarla), che è una squadra molto competitiva e che avrà voglia di riscatto dopo l’immeritata sconfitta di domenica scorsa, sempre a San Siro ma contro l’Inter. Ovviamente Allegri darà spazio a chi di solito gioca meno e cercherà di far riposare chi ha più minuti nelle gambe, anche se le molte assenze costringeranno alcuni giocatori ad uno sforzo supplementare e l’allenatore incrocerà le dita sperando che non si verifichino altri infortuni, che, giocando di sera in pieno inverno su campi non certo nelle migliori condizioni, purtroppo sono sempre in agguato. Ormai le scelte di chi decide giorni e orari della partite di calcio sono sempre più cervellotiche e contrarie al buon senso: il mese di gennaio è da sempre uno dei più freddi, se non il più freddo, dell’anno ed è stato riempito di sfide in notturna in campionato e Coppa Italia; nessun problema per chi vuole vedere le partite in TV, nessuna pietà nei confronti dei tifosi “da stadio”, ormai costantemente penalizzati e abbandonati al loro triste destino da chi cerca solo i facili soldi dei diritti televisivi, permettendo alle televisioni di imporre orari assurdi in inverno, ma il vero problema è che così facendo si espongono i giocatori a rischi di infortuni muscolari gravi e più frequenti del dovuto e almeno questo dovrebbe far riflettere i dirigenti della squadre. Purtroppo so benissimo che ormai il calcio moderno è lanciato su questa pericolosa strada (a quando una partita in piena notte per chi soffre d’insonnia davanti alla TV?) e che indietro non si torna, ma io ogni tanto la “butto lì”, sperando che chi di dovere rifletta e pensi anche a chi rischia l’assideramento solo perchè si ostina a voler seguire dal vivo la propria squadra del cuore.
Tornando a questioni più squisitamente tecniche, Allegri si è travestito un po’ da Pinocchio, dichiarando che trattandosi di un quarto di finale schiererà la formazione migliore ma aggiungendo subito dopo che, ad esempio, giocherà Bonera centrale (quindi fuori uno fra Thiago Silva e Nesta, i due migliori centrali della rosa rossonera) e che difficilmente Ibrahimovic, pur a disposizione, partirà dall’inizio e, quindi, o l’allenatore fa pretattica o, giustamente, non schiererà la formazione migliore, perchè in queste occasioni chi gioca meno può avere più stimoli e, con quel tremendo mese di febbraio ormai imminente, bisogna pur cercare di dosare le forze dei giocatori migliori per non rischiare altri infortuni o scadimenti di forma. Dovrebbe esserci spazio anche per il nuovo acquisto Mesbah, per il giovane Merkel e per il ritorno da titolare nel suo amato ruolo di trequartista di Seedorf, un altro elemento della “vecchia guardia” che sembra avere qualche problema di convivenza con mister Allegri, anche se quest ultimo continua a sottolinearne l’importanza in squadra e nel gruppo, sa che può fare pieno affidamento sulla sua classe e sulla sua esperienza ora che i problemi al ginocchio sembrano superati e auspica che Clarence possa ripetere la straordinaria seconda parte di stagione dell’anno scorso, quando si rivelò uno dei punti di forza della squadra che vinse lo scudetto. Ovviamente ci sarà spazio anche per El Shaarawy, protagonista in positivo dell doppia sfida contro il Novara: in Coppa Italia ha segnato ed è stato il migliore in campo, al Silvio Piola, nella partita di campionato, ha contribuito a dare la svolta nella ripresa, quando Allegri lo ha inserito al posto di Antonini, varando un tridente con Robinho e Ibrahimovic e la partita, fin lì bloccata sullo 0-0, si è trasformata e ha visto i rossoneri andare in gol per ben tre volte anche con il contributo decisivo del Faraone. I tifosi rossoneri hanno capito che il ragazzo è molto promettente e potrebbe rivelarsi un vero campione, ma ora deve convincersene anche chi decide la formazione e chi fa le scelte di mercato, perchè a Barcellona un giocatore come El Shaarawy avrebbe già lo spazio che merita senza timore di bruciarlo, mentre al Milan il rischio è che con il probabile arrivo di Maxi Lopez o Tevez (se non addirittura di entrambi), il Faraone si trovi presto chiusi gli spazi in rosa e pregiudicate le occasioni di giocare che si stanno presentando a causa degli infortuni di Cassano e Pato. In pratica il rischio è quello di bruciare ancora una volta un giovane a causa dello scarso utilizzo, proprio con la scusa di non volerlo bruciare dandogli troppe responsabilità e ciò sembra una vera contraddizione, ma in Italia, non solo al Milan, funziona così, salvo poi lamentarsi che il calcio italiano è in crisi e non nascono più talenti (in quanto sempre penalizzati e messi in secondo piano dai giocatori “di esperienza”). Speriamo per lui (e anche per il Milan) che El Shaarawy sia una delle rare eccezioni a questa assurda “regola” e che riesca ad imporsi all’attenzione generale sfruttando tutte le occasioni che gli vengono concesse, a cominciare dalla partita contro la Lazio, in cui sarà uno degli osservati speciali dai pochi coraggiosi che sfideranno il gelo per essere presenti a San Siro a sostenere una squadra ancora in corsa su tutti i fronti e che vuole continuare ad esserlo, anche se ciò vorrebbe dire aggiungere in un febbraio già intensissimo un’altra sfida contro la Juve (la semifinale di andata, quella di ritorno è in programma a marzo), tanto per non farsi mancare nulla in un mese davvero decisivo per i destini rossoneri in questa stagione.
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Voglia di Coppa Italia