Milan Night

Ma il calciomercato non deve essere l’unico castello crollato da ricostruire, anzi, non deve essere nemmeno il primo. La priorità è un’altra: la preparazione atletica. Quaranta e passa infortuni in due anni non possono essere solo colpa della sfortuna, dell’artrosi da pensionato e delle macumbe altrui. Perchè abbiamo Milan Lab? Non riuscivano a infortunarsi già da soli? A cosa cazzo serve spedire a dicembre negli Emirati Arabi venti vecchi bacucchi che hanno ancora di fronte un mucchio di partite da vincere con sudore e con quel poco di fiato che consumano sulle spiagge di Dubai? A perdere tutto, ecco a cosa serve, e se la Serie A non fosse una lega men che mediocre, a questo punto il Milan, con tutti i punti perduti per strada, sarebbe a lottare per un posto in Europa League.
Lo so che il campionato scorso mi aveva fatto venire un sorriso a cinquantun denti, dopo anni di digiuno poco m’importava di come si era arrivati a vincere, ma è altresì vero che aldilà della goduria da tifoso, avevo dentro una chiara consapevolezza: quella squadra lì non poteva andare molto lontano senza gli adeguati rinforzi sopra menzionati. E comunque consideravo quello scudetto un punto di partenza e non un punto di arrivo. Credevo, stupidamente, che l’anno dopo (cioè questo che sta per finire, o che forse è già finito) sarebbe stato l’anno della consacrazione che ci avrebbe visto di nuovo campioni d’Italia in scioltezza e protagonisti in Europa, magari comunque fuori nei quarti, ma non con un tiro in porta in 180 minuti contro i tramontanti blaugrana. Ed invece ora a cinque giornate dalla fine siamo qui a fare i conti con una dura realtà: quella di non aver vinto un cazzo, compreso un campionato che andava stravinto.
La matematica ancora non ci condanna, la delusione e lo sconforto invece si.
Scusa Milan, ma io mi fermo qui.
Ci rivedremo, forse, tra quattro mesi.
depo983
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Io mi fermo qui