Adriano Galliani, presente a Palazzo dei Giureconsulti per lo Sponsor Day, è stato intervistato ai microfoni di Sky: “Siamo cresciuti molto in questo anno e  siamo molto felici, ma è chiaro che la classifica sportiva in Europa assomiglia sempre più a quella dei fatturati dei club. Basti pensare alle quattro finaliste nella Champions di quest’anno.”

Alla domanda se abbia qualche rimpianto per l’uscita dalla Champions spiega: “No, anche se avevamo molti giocatori infortunati. Inoltre siamo stati sfortunati, ogni anno incontriamo sempre le spagnole, magari con un’altra squadra saremmo andati in semifinale.”

Poi racconta un retroscena durante la partita del Milan con l’Atalanta: “Quando è arrivata la notizia del pareggio del Lecce ero negli spogliatoi, passeggiavo e non ci credevo, pensavo fosse un’ennesima bufala e invece non lo era. Non so se la Juventus perderà punti, so che il Milan sta facendo un grande campionato, siamo stati bravi a non mollare, anche quando sembrava tutto ormai perduto.”

Un accenno anche al derby: “Sono sempre gli scontri diretti a fare la differenza. L’anno scorso li abbiamo vinti, quest’anno la Juve ha avuto a favore quelli con noi, ma non vioglio entrare nel merito di questo argomento, ne parleremo a fine campionato, con calma, ora pensaimo alle ultime due partite.”

Sul cellulare l’amministratore delegato del Milan ha due fotografie particolari: “Il gol fantasma di Muntari e quello di Robinho. Ma guardo molto di più quello di Muntari. Spero che la Lega decida di inserire i giudici di porta, almeno quelli, durante le partite.”

E su Tevez: “Non pensiamo di cambiare il nostro attacco, pensiamo di rimanere così. Ma non voglio parlare ora di mercato, voglio pensare a finire bene questo campionato.”

Alla domanda sul perché San Siro ieri non fosse pieno come al solito spiega: “Purtroppo ci sono abitudini consolidate, la gente viene allo stadio per partite infrasettimanali durante la Champions. In Italia non c’è la cultura della partita di campionato il mercoledì.”

Non colpevolizza Allegri per la situazione di classifica: “Con lui il Milan dall’anno scorso ha fatto cose straordinare e poi mi piace il suo gioco: gli inserimenti dei centrocampisti che fanno gol sono belli da vedere.”

E col presidente Berlusconi: “Si parla di tutto, di calcio. E’ un uomo che ama il Milan, ha messo tanta passione sportiva e tante finanze in questo club.”

Sulla questione della contemporaneità delle partite di domenica sera aggiunge: “Ho detto al presidente della Lega che per noi non c’è alcun problema, né in un caso né nell’altro, non capisco cosa cambi, ma va bene.”

Poi, ancora, sugli infortuni: “Noi e l’Inter stiamo lavorando per migliorare San Siro. Sul terreno mi dicono che sembra ci sia un accordo per passare al terreno misto, che non è un sintetico, ma un incrocio fra naturale e sintetico, già per la prossima stagione. Dopo la fine del campionato comunque analizzeremo il motivo degli infortuni.”

Ma è vero che il Milan in questo campionato sta faticando tanto? “Non si può assolutamente dire una cosa del genere e sono stanco di sentirla ripetere. E’ la squadra italiana che ha fatto meglio in Europa, che ha 77 punti. Gli altri allora cosa dovrebbero dire? Non capisco dov’è il problema.”

 Invece alla domanda su quale partita vorrebbe rigiocare risponde prontamente: “Nessuna. Mi bastava quella che abbiamo già giocato…”

Sulla squalifica di Delio Rossi per aver aggredito il giocatore della Fiorentina a bordocampo: “Ha sbagliato ed ecceduto, ma io penso che i giocatori debbano imparare ad essere educati con gli allenatori, a non provocarli e ad aver rispetto delle loro decisioni tecniche. Non voglio giustificare Rossi ma bisogna capire che sia allenatori che giocatori sono soggetti ad uno stress emotivo, per tutto l’anno, incredibile.”

 Infine conclude l’intervista parlando della proposta di Mourinho ad Ibra di seguirlo al Real: “Non gli ho chiesto se quella telefonata gli sia arrivata davvero. Amo Ibra ma non sono mai stato un uomo geloso…”

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