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MILANO.
Se a 15 anni di distanza dal suo ritiro, è perchè, soprattutto per i nati nella prima metà degli anni ’80, ma non solo, rimarrà per sempre un intramontabile mito. Con Tassotti, Billy e Maldini costituirà la linea “Maginot”, poi riproposta in blocco a Usa ’94. Prima di conoscere la gloria dei trionfi europei e intercontinetali, ha vissuto col Milan anche i bui anni della Serie B. Ma a soli 19 anni, può già fregiarsi di essere stato protagonista indiscusso nella conquista della “Stella”, il 10′ scudetto conquistato sotto la guida di Liedholm. Rimane nell’immaginario collettivo il suo errore dal dischetto a Pasadena, ma giova ricordare che nei rigori di Belgrado, nell’89, fu lui a realizzare il primo della serie, fino al sigillo decisivo di Rijkaard. Da capitano solleverà 2 volte la Coppa dei Campioni, a Barcellona e Vienna, ma cederà lo scettro a Tassotti nel ’94, anno in cui saltò la finale per squalifica. Malgrado il ruolo di libero, non disdegnava le puntate ofensive: a fine carriera saranno 33 le sue reti col Diavolo in partite ufficciali. Cosi suddivise: 15 in campionato, 16 in Coppa Italia, 2 nelle Coppe Europee. Aver dovuto affrontare nell’uno contro uno Maradona, Platini e Zico, ma anche Mancini, Baggio e Zola, sicuramente motivo di vanto, a coronamento di un’interminabile carriera.
Cosi il giorno del suo debutto:
Verona-Milan 1-2
Reti: 35′ aut. Bet, 48′Bigon, 54′ rig. Buriani.
Verona: Superchi, Bachlechner, Logozzo, Busatta, Negrisolo, Maddè, Trevisanello, Mascetti, Gori, Esposito, Luppi. All.: Valcreggi.
Milan: Albertosi, Sabadini, Boldini, Morini, Bet, Baresi, Tosetto, Capello, Bigon, Rivera, Buriani.All.: Liedholm.
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Intramontabile capitan Baresi