Canale Milan
Settimo appuntamento di Numeri dagli Inferi, l’analisi in cifre del sentiero rossonero.
Tema della puntata Filippo Inzaghi, l’addio del numero 9 è l’epilogo di uno dei più grandi poemi del gol.
Si scaldino i motori, che la tempesta di numeri abbia inizio…
300 presenze rossonere. 13 maggio 2012. Come nei film, è l’atto conclusivo la scena iniziale della storia. Milan-Novara 2-1, Pippo entra al 67° della ripresa e segna il gol vittoria, come solo lui sa fare. Assist di Seedorf, scatto sul filo del fuorigioco, e pallone nel sacco. Tutto nella norma, il fiuto è sempre quello del mattatore, tutto normale, se non fosse che è l’ultima esultanza. Flashback, ricordi indelebili, traguardi storici, il tempo vola, sì. Non è mai semplice sfogliare l’ultima pagina di un libro quando esso ti è entrato nel cuore.
316 reti complessive in carriera, quinto marcatore italiano di sempre. 156 in Serie A, sedicesimo della storia del campionato. Lui e il gol, una vocazione, un dono, un’alchimia magnetica.
“Alla Juve segnava anche quando non voleva. Si girava, gli arrivava il pallone e..pà, dentro. Un goleador come pochi“. (Alex Del Piero)
70 firme internazionali. Secondo miglior marcatore delle competizioni UEFA alle spalle di Raul. L’Europa è il suo regno, la sua fortezza, il suo teatro. Un killer spietato nelle notti da Champions.
“Ce sont les meilleures équipes
Es sind die allerbesten Mannschaften
The main event…”
Forse sta in quell’inno l’incanto, la “musichetta” magica, la musa del Pippo Re d’Europa.
2007. Un anno da sogno.
Atene, 23 maggio. Milan – Liverpool 2-1. Inzaghi(2).
Monaco, 31 agosto. Milan-Siviglia 3-1. Inzaghi, Jankulovski, Kakà.
Yokohama, 16 Dicembre. Milan-Boca Juniors 4-2. Inzaghi(2), Nesta, Kakà.
15 trofei. 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 1 Mondiale per Club, 1 Coppa Intertoto, 3 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia, 3 Scudetti, 1 Mondiale ed 1 Europeo U21.
25 centri in maglia azzurra. 57 apparizioni in Nazionale. Emozioni tricolori , emozioni mondiali. Ed un marchio nella mitica terra tedesca. 22 giugno 2006, ad Amburgo va in scena l’emblema dell’egoismo del bomber di razza, la cavalcata vincente che chiude Repubblica Ceca-Italia sullo 0-2. Palla recuperata a centrocampo, passaggio in profondità per Pippo che parte in contropiede, di fianco a lui Barone pronto a metterla dentro. Pausa. Servizio o azione personale? Nulla di più semplice, lui è il re del gol, lui vive per il gol. E allora via, play. Inzaghi punta Čech, lo supera, e deposita la palla nel sacco. Si vola agli ottavi... 17 giorni dopo, il 9 Luglio, l’urlo liberatorio: “Campioni del Mondo”!
1. Gli inglesi direbbero “the only one“. Il primo e unico giocatore ad aver segnato in tutte le competizioni internazionali per club.
3. “Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi“. (Emiliano Mondonico)
“Pippo è il gol“. (Zinédine Zidane)
Sono 3 le lettere che compongono la parola gol, sono 3 semplici lettere che racchiudono l’essenza di eroe, un essere simbioticamente legato al fugace attimo in cui la sfera varca la linea e… gol! L’attimo, effimero ma intenso, un istinto ardente di volare oltre quei 3 legni. Oltre il sudore, la grinta, la rabbia. E poi la gloria.
9. Nel Cristianesimo il 9 è simbolo del miracolo, in chimica il 9 è il numero atomico del fluoro, in mitologia sono 9 le muse, nella Divina Commedia sono 9 i cerchi infernali e le sfere celesti.
Nel calcio il 9 è Filippo Inzaghi.
di Carmelo Abate
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Post Originale:
Numeri dagli Inferi: L’eroe con il numero 9