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Era la stagione 2009/2010, e dopo esser stato protagonista della sua miglior annata in nerazzurro, Zlatan Ibrahimovic si apprestava a raccogliere la “pesante” maglia di Adriano (intanto passato al Flamengo), la numero 10. Un anno davvero positivo per lo svedese, autore di 25 reti in campionato, fondamentali per consegnare il tricolore alla società di Moratti. Una stagione eccellente per il gigante di Malmo, che chiuse così la parentesi all’Inter, con 29 gol segnati, record personale con la casacca dell’altra squadra di Milano. Ma proprio quando si accinge ad indossare l’agognato numero 10, le sirene catalane risucchiano nel vortice blaugrana il nomade Zlatan.
Una strana analogia lega il giocatore scandinavo alle trame di mercato di questo periodo, che lo accostano ai milioni del PSG. Tante strane coincidenze che ci spingono a credere nella partenza di Ibra:
- Seedorf come Adriano lascia la 10 e si trasferisce in un club brasiliano
- Ibra ha chiuso questa stagione da capocannoniere, come durante la Serie A 2008/2009
- Il record di reti siglate in un anno nel Milan, traguardo raggiunto anche nell’ultima annata in nerazzurro
- Infine il parallelismo più stridente, proprio come nel 2009 in procinto di vestire il 10, Zlatan sfugge, verso l’ennesimo trasferimento della sua carriera
Ibra, la maledizione del numero 10: non sembra un film già visto?
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Ibra, la maledizione del numero 10