Tempo di rivoluzioni, tempo di promesse non mantenute, di addii importanti, di veterani in congedo, tempo per Massimo Ambrosini di sfoderare penna e calamaio per far testamento in quel di Milanello, scriverà col sangue delle troppe ferite aperte, delle troppe illusioni, dei troppi anni passati sulla cresta dell’onda a far la voce grossa in Europa con lo stesso gruppo vincente, con quel Carletto Ancelotti che adesso serve il nemico, col rombo e Pirlo vertice basso, passando da Shevchenko a Kakà e pensando di regnare in Italia per altri due, tre anni grazie alla classe di Thiago Silva e le magie di Zlatan Ibrahimovic, entrambi designati capitani del futuro: peccato che né Galliani né Berlusconi avessero fatto i conti con la fame della zebra bianconera e col cash di Al Thani.

Il brasiliano più pagato nel recente mercato estivo, che più volte aveva dichiarato amore eterno ai colori rossoneri ed indicato da Paolo Maldini stesso come suo erede, sognava d’indossare la casacca numero 3 (e la fascia) proprio in onore del Diòscuro capo; ironia della sorte, anche l’altro storico capitano Franco Mahatma Baresi rivedeva in Thiago le proprie gesta, peccato che l’ex Fluminense farà vita da re sugli Champs-Élysées: colpa di un calcio diverso, degli sceicchi, del pessimo momento Fininvest, senza per forza parlare di mercenari e del cliché ‘non ci sono più le bandiere‘.

Discorso a parte quello del lungo svedese ex Ajax, posto che forse mai sapremo la verità, ci raccontano che Adriano Galliani (non uno qualsiasi) gli abbia proposto a maggio maglia numero 10 e fascia di capitano per la stagione 2012/2013, ovviamente prima dell’arrivo del ricchissimo e fascinoso vento francese: ci pare strano, vista la politica dello spogliatoio basata sull’anzianità di anni di servizio. L’attuale capitano, Massimo Ambrosini, è in scadenza di contratto nel giugno 2013 così come il suo vice, Christian Abbiati: vista la recente fuga di vecchietti, poco amati dal sergente Allegri, difficilmente i due saranno rinnovati per un’altra stagione.

La domanda sorge spontanea: chi sarà l’anno prossimo il capitano del Milan? Via i due top player, via Seedorf, Gattuso, Nesta, Zambrotta ed Inzaghi, via uno che capitano c’è nato, Mark Van Bommel, sfogliamo la rosa attuale, ci cade l’occhio sui nuovi veterani: risparmiate l’espressioni di sorpresa, non vi crederebbe nessuno. Vince per distacco Daniele Bonera, tifoso rossonero fin da bambino ed acquistato dalla società nell’estate 2006, sarà capitano del Diavolo? Non ci scommetteremmo, visto che nonostante le sue dichiarazioni (‘mi sento titolare‘), l’ex Parma troverà poco spazio nella scacchiera di Allegri, dietro a Mexes, Acerbi, Yepes ed al nuovo centrale che arriverà a Milanello per colmare parzialmente il vuoto lasciato da O’ Monstro. Dopo Bonera, udite udite, c’è Alexandre Pato, classe 1989, acquistato nell’agosto 2007 dal Milan ancora smilzo e minorenne; osannato, criticato, pressato da qualche compagno più anziano e tormentato da misteriosi e recidivanti infortuni muscolari, il Papero sembra non aver la personalità necessaria per vestire i panni del capitano a San Siro, ma siamo sempre pronti a ricrederci a suon di gol e cuoricini diretti in tribuna. Arrivati in rossonero tardi dopo la trafila nelle giovanili, Abate ed Antonini concorrono anch’essi all’ambito fregio sul braccio, mentre Mathieu Flamini (sbarcato sui Navigli nel maggio 2008) sembra destinato a lasciare al termine della prossima stagione. Escludendo gli anni passati al Milan, puntiamo forte su tre nomi: Philippe Mexes (capitano anche della selezione blues), Kevin Prince Boateng (anche se potrebbe essere proprio il ghanese il gioiello giusto per far cassa la prossima estate…) e più di tutti Antonio Nocerino, erede di quel Gattuso (e dal quale riceverà la divisa numero otto) che ha fatto del rossonero quasi una seconda pelle.

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