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MILAN, DARSI DA FARE – Una vittoria per 1-0 contro lo Schalke 04 non deve assolutamente far ritrovare granitiche certezze ancora inesistenti ma, quanto meno, può far riflettere. Un Milan senza titolari, un Milan che appoggia la vittoria su Emanuelson, un Milan, in definitiva, che ha ancora molto da “imparare”. Si tratta di una ricostruzione lenta che piano piano sta entrando nel sangue dei ragazzi e dovrà trasformarsi nel nettare vincente con cui affrontare la stagione 2012/2013. Difficile immaginare un trionfo in Europa, a meno che non arrivi qualche campione con esperienza, senso del sacrificio e della sofferenza, difficile pensare a un dominio assoluto nel Campionato di Serie A ma non è impossibile immaginare di poter tornare a vincere imponendo il cuore prima delle gambe. Una situazione come quella attuale può determinare vari scenari, sia in campo che fuori: può far rassegnare sedendosi sul terribile presentimento di non potercela fare oppure può regalare ulteriori grandi motivazioni che spingeranno una squadra beffeggiata dai più a stupire le masse, i propri tifosi e la società stessa. Il cambio, prima o poi, sarebbe arrivato, i momenti di passaggio servono a ricostruire non a smontare e, vedendo lo spirito della squadra stessa, bisogna aspettarsi qualcosa di stupefacente già a inizio stagione. Uno stupore positivo che, si spera, tornerà a riempire gli stadi con tutti quei sostenitori che non hanno mai abbandonato i propri colori nonostante ultimamente abbiano mostrato un sentimento diametralmente opposto. Si ricrederanno.
Una vittoria che aiuta a sperare in un futuro migliore. Ora si guarda al mercato e agli allenamenti. Kakà torna nell’interesse rossonero e chissà che non sia possibile trovare un buon accordo per vederlo nuovamente con questa maglia.
Resto dell’idea, però, che sia necessario puntare sui giovani, gli unici ad avere anni di fronte a sé per regalare al Milan degna continuità.
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