Mentre il Milan muta, impazza la protesta del tifo rossonero. I supporters sono angustiati dalla doppia manovra di mercato che ha ricoperto di milioni il Milan, perchè allo stesso tempo ha sprofondato le aspettative e ha tolto due campioni come Thiago Silva e Ibrahimovic, che davano tanto a livello di competitività internazionale. Questo non è il Milan che conosciamo, che combatteva da protagonista su più fronti, ma sopravvive alle vicissitudini e si rinnova con mezzi che non garantiscono le vette più ambite.

La tifoseria osserva e non riconosce lo Spirito del Diavolo,  non percepisce l’essenza e l’ardore del Vecchio Cuore Rossonero. Ecco il perchè di cotanta reazione e clamore. Su social networks come Facebook, spopolano le opiniani frustrate dei tifosi. Emerge anche la sfiducia verso il Presidente Berlusconi, che non sembra più disposto ad investire e sostenere la sua creatura. Da questo link si può visionare, proposta sarcastica della page Milano è SOLO Rossonera, un chiaro esempio dove si inscena la messa in vendita della società milanista a compratori più incrini a spendere.

Anche a Milanello si sono avvertiti i malumori dei sostenitori rossoneri. Fra cori e striscioni, come riportiamo qui, eccone uno dei più eloquenti. Addirittura qualche giorno fa all’ingresso del palazzo che ospita la sede del Milan, alcuni tifosi hanno posto un manifesto funebre che annunciava la scomparsa della società, con tanto di fiori e lumini con la scritta: “E’ mancato all’affetto dei suoi cari A.C. Milan“.

Infine il segno di malcontento più roboante, la class action degli abbonati rossoneri che hanno messo nel mirino l’immagine della campagna abbonamenti in cui campeggiavano i 2 ormai ex rossoneri: Ibra e Thiago. Di conseguenza l’accusa di pubblicità ingannevole e l’insoddisfazione per un Milan che così pare ridimensionato. La società comunque, dopo le ulteriori dichiarazioni da parte del presidente Codacons, elegantemente ha comunicato la disponibilità a sciogliere gli abbonamenti a chi non sia gratificato dell’attuale proposta.

Questo movimento d’insoddisfazione ha infatti “fruttato” solo 9 mila tessere vendute, e il conseguente rischio di non superare la soglia dei 25mila abbonamenti del 2009, anno in cui Kakà venne ceduto. Un vero e proprio subbuglio generale: l’identità del Milan è davvero smarrita?