Canale Milan
di Luca Musciaglia
Quella che il tifoso milanista ha visto ieri pomeriggio non è stata altro che la solita prassi. Solitamente ogni partita dovrebbe essere diversa da tutte le altre, con una sua dinamica, una sua storia, un suo modo di parlare, e non un copione già scritto riproposto per l’ennesima volta senza modifica alcuna.
La prima in campionato è spesso un tabù per il Milan, ci si attende la partita della vita ma poi si deve sperare (invano) addirittura di poter acciuffare quel punto del pareggio, nel finale contro una neopromossa. La squadra rossonera si trovava poco ieri sul campo, parevano in nove contro undici, mancava sempre quell’ultimo passaggio decisivo o quel tiro al momento giusto, o quel giocatore che sapeva farsi trovare al posto giusto al momento giusto, mancava Ibra insomma. Non è mancato ieri il solito giovane che stupisce tutti, quel Mattia De Sciglio già visto in un paio di occasione lo scorso anno e consacrato, questo almeno lo speriamo, a titolare della fascia grazie alla sua grinta e la spinta offensiva che ha garantito anche, cosa vista raramente da un tifoso milanista, qualche cross.Titolare a destra o a sinistra (per quando tornerà Abate) non importa, ma quella voglia non può essere lasciata in panchina. Stessa storia anche per Robinho, perche quando c’è da buttarla dentro è sempre un’impresa, poi non avvisa in tempo che si è fatto male costringendo Allegri a rimodellare una bozza di creta già fresca. Quell’Allegri che pur di mettere in campo i suoi pupilli toglie i giovani come El shaarawy, un classe ’92 che non può uscire, vista la voglia e la grinta messa in campo, confermata anche dall’incredulità dello stesso.
La prassi è la stessa anche nelle occasioni create dal Milan, pali che pare abbiano un diametro di un metro con la palla che non vuole saperne di entrare, poi c’è sempre il solito portiere che ci ha abituato lo scorso anno a dei paperoni uno dietro l’altro e che poi contro il Milan sfoggia la sua migliore prestazione di sempre.Non dimentichiamoci anche del fatto che ogni anno il Milan scopre un nuovo giocatore della squadra avversaria, portato alla ribalta grazie ad un gol, che comporta quasi sempre una sconfitta da parte del Milan, tal Andrea Costa da Reggio Emilia. E per finire come sempre c’è Galliani che cupo in viso segue tutta la partita salvo poi andarsene a metà secondo tempo, ci sono fischi che accompagnano la squadra negli spogliatoi, c’è sempre Allegri che sorridente si presenta alle telecamere e poi ci sono i tifosi milanisti che ormai non hanno più voglia di discutere perché abituati a questa solita prassi.
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Post Originale:
La solita prassi