MilanPassion
E’ scoccato il day-after (31 Agosto), tiriamo le somme
Un’estate come questa dubito verrà dimenticata dai tifosi rossoneri, e per fortuna è finita. Sapevamo ci sarebbe stata una rivoluzione, con tanti saluti ai senatori entrati nella storia, ma neanche il più pessimista avrebbe immaginato il resto..
C’eravamo appena (ri)abituati ad un Milan stile boutique del centro e nel giro di pochi mesi abbiamo subito una svendita degna di un magazzino della periferia. Due soli anni per passar dall’esser campioni d’Italia al perdere tutto: scudetto & giocatori simbolo. Come se l’amarezza per aver riportato in vita gli zombie bianconeri non bastasse! Quella dell’estate 2012 più che una rivoluzione è stata un’(umiliante) involuzione.
Il fatto che un cuore rossonero come Gattuso abbia sbattuto la porta e pronunciato certe frasi è sintomatico del momento difficile. Mai nella recente storia del Milan un ex (e che ex) era andato via così malamente (e non è stato l’unico). Pensando ad uno degli investimenti di Rino, ovvero una pescheria (a Gallarate), vien facile il parallelo, dato che questo che si è appena concluso è stato proprio un mercato del pesce, la cui puzza tarderà a svanire. Sul bancone son spariti tonni, pesci spada e crostacei, sostituiti da sardine, qualche scarpone e delle orate, buone per carità, ma il salmone è un’altra cosa. Per fortuna abbiamo evitato la minestra riscaldata (Kaka), sarebbe stata davvero indigesta.
I tempi dei sogni, nonchè delle promesse (vero Galliani?) sono finiti. Mettiamo sulla bilancia quanto comprato entro il fatidico 31 agosto, data di scadenza dei sogni che qualcuno (molto, molto, ingenuo) ancora faceva. Cominciamo dal meglio, le già citate orate: Montolivo, Pazzini, Bojan e De Jong. Sono appena arrivate sul bancone ma hanno già suscitato sentimenti a dir poco divergenti: il tifoso che vede il bicchiere mezzo vuoto li definisce scarti o giocatori mai divenuti grandi, il tifoso che lo vede pieno dei papabili titolari di qualsiasi squadra (italiana), nonchè dei nazionali. Di fatto il Milan 2012/2013 riparte da questo poker, non può fare altrimenti. Gli altri volti nuovi, ovvero Niang (sul quale punto un euro come possibile rivelazione), Diarrà e Constant sono da verificare ad alto livello. A questo proposito ricorderei l’extracomunitario Gabriel, che con un’operazione masochista fu firmato a Gennaio bloccando di fatto il mercato d’estate. Il biondo è stato titolare alle Olimpiadi ma questa non è l’under 21 bensì la prima squadra ed io continuo a diffidare dei portieri brasiliani. Vedremo se il ragazzino sarà l’eccezione alla regola.
Ho lasciato volutamente da parte sia Acerbi che Zapata. Perchè appartenenti al reparto che più di tutti sembra impoverito, ovvero la difesa. Era quello della coppia più bella del mondo (of course “Mura Sandriane” ed “Apocalypto” * da “Il Pagellone“), oggi sembra una combriccola di dilettanti allo sbaraglio. Alla prima giornata, fermo restando il necessario rodaggio stagionale, si sono già viste le macroscopiche differenze. La Doria entrava in area trovando un tappeto rosso, e domenica scorsa c’era Eder (indegno di tal cognome), figurarsi quando affronteremo ben altri goleador!
Tirando le somme sulla rosa degli arrivi, beh , è durissima pensare positivo, anche perchè non ci sono nomi che scaldino il cuore, ed il vuoto lasciato dai tanti addii è incolmabile. Se a questo aggiungiamo che l’unico “top player” (che termine cretino!) rimasto, ovvero Pato, è già rotto (sai che novità) verrebbe voglia di piangere. Eppure non è tutto da buttare, qualcosa di valido c’è, ma certezze poche, neanche quelle che erano ormai date per scontate (Boateng, Abate).
Partiremo a fari spenti, senza alcuna idea di dove possiamo arrivare e come, ma le prospettive incerte paradossalmente possono aiutarci. Non avremo alcuna pressione, quella al massimo la sentirà il pilota (Allegri, se vorrà mangiare il panettone). Noi tifosi “non evoluti” ci aspettiamo solo di arrivare al traguardo, ben consapevoli che la Serie A, non solo il Milan, abbia subito un drastico ridimensionamento,quindi probabilmente faremo meglio di quel 1997 quando le “7 sorelle” ci esiliarono all’11mo posto.
Se devo azzardare un pronostico, basandomi proprio sul raffronto con le altre pretendenti ai primi posti, dico che la verità sta nel mezzo: non siamo da scudetto (balla venduta male da Galliani) nè da retrocessione (catastrofismo tipico di certi interventi su feisbuk),siamo una squadra che può diventare mina vagante o delusa di lusso. Di fatto stiamo scontato tutti insieme i peccati passati, paghiamo una pena di contrappasso. Per anni siamo stati noi il Psg, quelli che se volevano Tizio, dato che c’erano, compravano anche Caio (ricordate i tempi delle meteore Futre, De Napoli,Raducioiu,etc..). Oggi accade l’esatto opposto, se dobbiamo cedere o comprare Tizio, perdiamo Caio e pure Sempronio! Galliani, ma soprattutto Berlusconi, dopo anni di spese pazze hanno scoperto l‘austerity, il fair play finanziario, o, come lo chiamo io: hanno fatto cassa! Il tesoretto degli oltre 250 mil tra cartellini ed ingaggi risparmiati è rimasto a casa B, ma non a Milanello, bensì Cologno Monzese (nota per i non milanesi: sede Mediaset).
Comunque vada la stagione in corso auspico le probabili sofferenze portino l’ambiente a riflettere. Toppe volte nelle scorse settimane mi è capitato di leggere frasi tipo “tifosi veri, tifosi falsi” oppure “occasionali” ed altri termini ridicoli rifilati a coloro che osavano andare contro la presidenza che tanto ha fatto per il club (cit). Idem per la scelta, ponderata da molti, di non presentarsi allo stadio. Non è irriconoscenza, ma legittima rabbia, quella che solo chi ha mai ama davvero conosce. Quando una storia finisce raramente finisce bene, ma ciò non cancella i ricordi. Semplicemente il Milan di B: “Padrone del giuoco; Primo in Italia,Europa,Mondo“ non c’è più. La mentalità del tirare a campare non c’era mai stata, e sono convinto sia la prova inconfutabile di un prossimo addio. Sarà l’ultima fase della sua presidenza, quella dove potrà (ancora) dire d’esser al comando del “club più titolato al mondo”, ottimo slogan, ma che ormai suona come un’epitaffio. Lo ringraziamo per quanto fatto, ma passiamo oltre, sarà la cosa migliore per tutti.
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Post Originale:
L’EDDIEtoriale: Il mercato… del pesce!