Il solito dubbio e il solito brodino

agliardi 150x150 Il solito dubbio e il solito brodino

Agliardi capace di rifornire Pazzini al meglio…

Da quando è iniziata la gestione Allegri io ho sempre il solito dubbio: devo essere felice per i tre punti o lamentarmi per il solito gioco scadente? Devo passare per il solito lamentoso incontentabile o dare la carica gridando Pazzooooooo dal balcone e facendo il corteo? Devo accodarmi a tutti quelli del partito “scurdammoce o passato” e affermare che Pazzini è molto meglio di Ibra o dire quello che vedo realmente? Ogni volta ho questo dubbio…, ma io devo essere coerente con quello che penso e quindi mi rimetto alle vostre valutazioni. Io parto dal bel gioco, passo dal bel gioco e arrivo al bel gioco; non me ne frega niente se non gioca bene nessuno, io penso e guardo solo in casa mia.

Di sicuro i tre punti sono una manna, un pareggio o una sconfitta avrebbero gettato nello sconforto e nella tragedia l’intero ambiente, specie adesso che la dirigenza aveva fatto in tre giorni una campagna acquisti sontuosa! Ma oltre ai tre punti? Si è visto un po’ di agonismo in più, aiutato e corroborato dal clima più fresco, dal campo pesante, dalle critiche settimanali dopo la sconfitta con la Samp e dall’ambiente ostile di Bologna. Ma, come al solito, gli avversari meno dotati dal punto di vista tecnico la mettono sulla corsa e noi, per lunghi tratti della partita, stiamo lì a guardare senza magari subire niente di trascendentale, ma nemmeno dominiamo e chiudiamo la partita.

Leggo sempre, almeno da un lustro, che arriviamo sulla palla dopo i nostri avversari e che la condizione è quella che è, che la gamba è quella che è, che la preparazione è stata fatta per tempi che non coincidono mai con quelli attuali. Se è settembre siamo pronti per dicembre, se è dicembre siamo pronti in primavera, a primavera eravamo pronti in autunno e così via da anni. Prima c’erano i babbioni, le stramaledette mummie che avevano la gamba imbalsamata, che avevano la condizione buona per un campionato di dopolavoristi ferroviari. Ma ora? Se hai una squadra priva di entusiasmo e che ha perso uno scudetto per nefandezze societarie e tecniche, se hai un ambiente depresso perchè la campagna di affossamento ha impoverito la squadra…, allora su cosa punti? Io punterei su una partenza sprint, su una partenza molto forte per vincere facile e accumulare entusiasmo, il miglior propellente sul pianeta! E invece no, si rivede sempre una squadra con poca forza fisica.

Contro la Samp gli episodi e gli dei non ci erano stati favorevoli, anche perchè incazzati per il gioco vomitevole, ma contro il Bologna è stato il contrario: in mezzo c’è la cronica mancanza di un gioco armonico e corale; mi viene quindi da chiedermi a cosa siano seviti i due mesi di ritiro…, visto che non corriamo e visto che il gioco latita. E’ vero, alcuni giocatori sono arrivati adesso, ma di chi è la colpa? Lo stesso De Jong non mi sembra un fine dicitore e ricamatore di centrocampo, sta lì a fare il frangiflutti, nulla di più. Ma ad Allegri piacciono i fabbri ferrai, alemo li facesse correre e ci facesse vedere uno straccio di gioco. Vi ricordo che se Agliardi non si suicidava…stavamo ancora lì ad aspettare qualche tiro del Boa da fuori. L’ex stupidocrinuto ha fatto una partita decente, accontentiamoci.

E’ il solito Milan senza sprazzi di spettacolo e dopo tre anni è abbastanza grave; talvolta ci sono venti minuti, talvolta una quarantina e nulla di più. Lo schema è sempre lo stesso e lo spartito uguale. E’ presto per emettere giudizi definitivi, ma i prodromi non lasciano sperare in nulla di trascendentale. Spero di sbagliarmi. Vorrei ben altro, vorrei un assalto all’arma bianca, vorrei un pressing feroce, vorrei vedere una squadra che esce dal campo dopo aver dato tutto e, qualunque sia il risultato, batterle le mani per l’impegno. Così, invece, rimango sempre nel dubbio di aver visto tanti soldatini assolvere il compitino minimo. Di sicuro sono però contento per Pazzini, dei tre papabili (insieme al tronista e a Matri) è quello più gagliardo e meno velinaro. Non mi associo ai giochi di parole scontati e noiosi, per me è Pazzini e così rimango. Solo Van basten riuscì a farmi uscire pazzo, tutti gli altri mi fanno solo diventare scemo per capire a cosa servano.

In attesa che Nocerino torni in forma insieme a Montolivo (reduci dall’Europeo) mi godo i miei pupilli (parolone) Acerbi e De Sciglio: sono giovani, freschi e bravi! Se sapranno rimanere tali daranno soddisfazioni immense, sempre che Galliani non li venda subito, magari a gennaio…, per pagare lo stipendio a Mexes, l’ex bigodinnier ora crestier francese! Caro Allegri, se è vero che conosci un solo schema e che non posso sperare nel bel gioco, almeno risparmiami Mexes, fallo giocare con i pari età intellettiva della primavera…, in modo che possa fare esperienza e imparare qualcosa, te ne sarò grato. Su El Shaarawy il giudizio rimane invariato: rivedibile. Non incide, aiutiamolo e speriamo che si svegli, ma non suicidiamoci in attesa. Bojan va aspettato pure lui. Insomma, come sempre occorre aspettare questo o quello, sperare in questo o quello, confidare nel dio del calcio e negli dei propizi. Le certezze non fanno parte di questa squadra. E’ chiedere troppo imbastire qualche azione di calcio che si concluda con qualche tiro in porta? Ad un bambino di terza elementare (foto grande) è chiedere troppo due pensierini con soggetto, predicato e complemento? A questo tecnico, o presunto tale, è chiedere troppo vedere in campo una squadra che giochi una bella partita? Il fatto è che ci sono tecnici che producono calcio e altri che assemblano calciatori.

Adesso ci sarà la sosta e sento dire che è una manna per mettere a punto la squdra! E i due mesi di ritiro? Le solite minkiate…che non mancano mai… I due mesi di ritiro sono serviti per capire che Traorè è un ciocco animato, il novello Pinocchio. E infatti è stato disegnato e realizzato da Collodi! Sono serviti a capire che Patis Hilton è un giocatore di cristallo che si rompe quando il gioco si fa maschio, che Robinho è un ridolini del terzo millennio e in attesa che Kakà risolvesse insieme al padre i problemi fiscali spagnoli. La cosa bella è che non abbiamo più credito, nessuno ci crede più: per i giocatori vogliono i soldi, i danè…e non le promesse di  riscatto che poi non manteniamo! Due mesi gettati al vento con una campagna di affossamento che ha tenuto impegnata la stampa ad aspettare il 31 agosto. Chi è arrivato entro il 31? Un fabbro ferraio, un giocatore eterna promessa che a Roma ha fallito e un minorenne crestato che serve per la solita operazione di trading: lo prendiamo a due milioni e se fa qualche gol con la fanfara rossonera che lo esalta lo rivendiamo a 10. Che mercato ragazzi, che mercato!

Il calendario è favorevole, non incontriamo nessuno, ma se giochiamo male e perdiamo con le scartine come la Samp…che succederà dopo? Non cambio di una virgola il mio pensiero: rimango in attesa che questo tecnico ci comunichi e ci faccia vedere che tipo di calcio ha in testa oltre ai capelli pettinati per dovere aziendale. Per ora non vedo grandi differenze con il passato, visto che per spezzare le reni al Bologna (senza più Di Vaio e Ramirez) abbiamo dovuto aspettare che Agliardi perdesse palla ad un metro dalla porta; e per fotuna che c’era Pazzini, altrimenti Robinho prendeva il palo. Non mi esalto per aver spezzato le reni al Bologna, non mi esalto per una vittoria aiutata dagli accadimenti casuali e che pareggia la sconfitta (anche qui accadimenti casuali però contrari) di domenica scorsa. Un inizio poco SONTUOSO e la pazienza è destinata a finire. E’ finita la partita della Roma, tutto facile…, Zeman li allena e ci lavora da tre anni…(e senza centrocampo titolare).

Gianclint

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