Intervista esclusiva, Carlo Nesti: “Pazzini per Cassano? Ottimo colpo del Milan”

Carlo Nesti

Carlo Nesti – Foto dal web

Calciomercato Milan – La partenza di Ibrahimovic e quella di Thiago Silva. L’inserimento a rilento di El Shaarawy e il brutto gioco del Milan. L’arrivo di Pazzini e l’addio di Cassano. Di questi e altri argomenti abbiamo discusso, in un’intervista esclusiva, con Carlo Nesti, scrittore, nonché giornalista, tra i più famosi e apprezzati dagli appassionati di sport per la sua competenza e professionalità.

Allegri allena il Milan da ormai tre stagioni, ma di bel gioco se n’è visto davvero pochissimo. Come mai?

Credo che non si debba giudicare il gioco di Allegri dalle prime due stagioni in rossonero. Il Milan era condizionato dai tanti campioni, Ibrahimovic in particolare, che pensavano a risolvere le partite con le loro giocate. Quando si hanno in rosa molti campioni, imporre le proprie idee è difficile per un allenatore. Io credo che bisogna valutare Allegri a partire da questa stagione. La squadra si è impoverita dal punto di vista tecnico, ma sono arrivati o sono rimasti dei buoni giocatori. Gente malleabile, che ci consentirà di capire veramente le idee di Allegri. Da gestore, il tecnico toscano dovrà diventare creatore di gioco. Allegri è un allenatore che sulle panchine di Sassuolo e Cagliari ha fatto vedere di avere qualità importanti. Le sue squadre hanno giocato un bel calcio. Ripeto: valutiamolo a partire da questa stagione, in passato la situazione era molto diversa. E poi non dimentichiamoci che Allegri, nella sua prima annata milanista, ha vinto uno scudetto.

Ibrahimovic o Thiago Silva: chi manca di più al Milan?

Sono due campioni, non c’è dubbio. Ora: non voglio sottrarmi alla domanda, ma credo vada fatto un discorso più ampio. Dobbiamo considerare tre elementi: il fatto che Ibra e Silva sia stati ceduti assieme per ragioni economiche; la fine di un ciclo, con la cessione o il ritiro da parte di tanti altri campioni che hanno fatto la storia recente del Milan; la povertà del settore giovanile. In questo momento gli unici giovani provenienti dal vivaio e inseriti in prima squadra sono De Sciglio e Strasser. L’Inter e la Juventus hanno raggiunto risultati ben più importanti col settore giovanile, negli ultimi anni.

Tornando alla cessione di Ibra e Thiago, come ho precedentemente detto, dal punto di vista economico l’operazione è stata vantaggiosa. Non si deve attaccare la società per questo. Berlusconi in 26 anni ha speso un miliardo di euro per il Milan. Ha vinto tutto, è il presidente della squadra più titolata al mondo, con 18 trofei internazionali. Ora la situazione economica del club è cambiata e bisogna tenerne conto.

Chiudo con Ibrahimovic. Lo svedese è fortissimo sotto il profilo tecnico, ma dal punto di vista umano è discutibile. Ibrahimovic era destabilizzante per lo spogliatoio. Credo che nessuno, nel Milan, lo rimpianga per i suoi comportamenti.  In generale, non lo rimpiange nessuna altra squadra che lo ha lasciato partire.

Parliamo di El Shaarawy, che in questo inizio di stagione è stato molto deludente e che nello scorso campionato non ha convinto del tutto. Non credi che il problema sia anche fisico? Il giocatore spesso perde i contrasti coi difensori con grande facilità…

Bisogna tenere conto che El Shaarawy è ancora giovanissimo e ha moltissimi margini di miglioramento. A mio avviso è il miglior giovane talento italiano. Nella passata stagione meritava più spazio. Può darsi che il Milan avrebbe ottenuto risultati migliori, anche se non si potrà più sapere.

Secondo me uno dei problemi è capire dove impiegarlo. Allegri gli cambia spesso la posizione e nella stessa Under 21 rischia di giocare come ala sinistra. Io credo che El Shaarawy sia un trequartista. In quella posizione Allegri preferisce Boateng, che si fa apprezzare per una maggiore forza fisica. Non c’è dubbio che El Shaarawy deve ancora completare la maturazione fisica: ha soltanto 20 anni. Ma non bisogna mettergli fretta, se no poi si rischiano disastri. Si tratta di calciatori e non bisogna trasformarli in culturisti. Il giocatore ha tutto il tempo per migliorare, anche fisicamente, e giustamente la società sta agendo con cautela. Lo scorso anno, appena arrivato, lo staff milanista gli fece fare un programma differenziato proprio per questa ragione.

I fatti dicono che quando la crescita fisica è troppo veloce, possono poi sorgere molti problemi muscolari.

Il riferimento è a Pato?

Anche a lui, ma non solo. Pato fino a qualche anno fa non aveva tutti questi strappi muscolari. Nelle ultime due stagioni ne ha avuti una quindicina. Il brasiliano paga la sua crescita non equilibrata, ma anche l’aspetto psicologico incide. Gli esperti dicono che un altro problema è il modo in cui corre.

Lo scambio Pazzini-Cassano: chi c’ha guadagnato?

Se consideriamo l’operazione dal punto di vista prettamente economico, sia Milan che Inter hanno tratto vantaggio. I nerazzurri hanno 7 milioni e mezzo in più in cassa, i rossoneri hanno un calciatore più giovane di 2 anni. Insomma: lo scambio più il conguaglio può starci. Ma se consideriamo questa operazione di calciomercato dal punto di vista prettamente tecnico, non ho dubbi che l’affare l’abbia fatto il Milan.

Certo, siamo solo alla seconda giornata ed è facile parlare dopo una tripletta di Pazzini. Ma il punto è che al Milan serviva un giocatore con le caratteristiche tecniche dell’ex nerazzurro. Pazzini è molto diverso dagli altri attaccanti a disposizione di Allegri. Si tratta di uno che fa facilmente gol: escludendo l’ultima annata, ne ha realizzati 47 in appena 3 stagioni. Per me è il miglior centravanti italiano.

La Juventus poteva prendere Pazzini: sarebbe stato il suo top player. Poi ha rinunciato, favorendo l’inserimento del Milan. Giampaolo è uno che sa tenere palla, far salire la squadra e andare a segno con facilità. Detto ciò, il Milan non è la squadra ideale per valorizzare le sue qualità. Pazzini, come sappiamo, è bravissimo di testa, ma i rossoneri non sono così forti sulle fasce e non fanno tanti cross. A Bologna Pazzini ne ha fatto a meno. Lui è bravo proprio per questo: riesce comunque a crearsi le opportunità. Un giocatore assolutamente utile per Allegri.

Cassano? Voleva andare via ed è stato accontentato. Ma non so se riuscirà a rendere bene come quando giocava assieme a Ibrahimovic. Formavano una coppia veramente fantastica, ci hanno fatto divertire. L’Inter ha molti giocatori con le caratteristiche simili a quelle di Cassano: penso a Coutinho, Alvarez, Sneijder… L’ex milanista rischia dunque di finire in panchina, mentre Pazzini ha molte probabilità di essere titolare. Anche per questo ribadisco che, sotto l’aspetto tecnico, l’affare lo ha fatto Galliani.

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