Come è risaputo nelle situazioni difficili il parafulmini principale è l’allenatore, la bufera mediatica gira sempre attorno a chi dirige in prima persona la squadra, e come appunto stiamo notando in questi giorni, tranne in una rivoluzione in positivo delle prestazioni dei rossoneri, Allegri sembra una vittima annunciata. In questo Milan che al momento brancola nel buio, in realtà non c’è un unico colpevole, ma un collettivo che non ha saputo dare il giusto apporto ad un gruppo stravolto e privo di solide basi. Oltre a una società che ha operato nel mercato a discapito dell’organico, e uno staff tecnico che non sembra aver preparato la rosa in maniera adeguata dal punto di vista atletico, c’è da focalizare anche chi da vicino gestisce la squadra assieme al tecnico dal 2001.
Tassotti è il vice-allenatore al Milan da ormai 11 anni, e come ha messo in luce più volte anche Allegri, l’ex terzino rossonero si occupa soprattutto dei movimenti e degli schemi difensivi. La vendita di Thiago Silva è sicuramente un’attenuante di rilievo, ma è innegabile che già dall’anno scorso il reparto difensivo rossonero è apparso appannato, mentre in questa stagione c’è un annebbiamento totale. Nonostante il tecnico livornese abbia più volte rimescolato gli uomini in difesa, mai in nessun caso la area milanista è stata salvaguardata degnamente. In questa stagione i pali di Abbiati non sono stati violati solo contro l’Anderlecht, mentre in campionato i rossoneri hanno già subito 5 gol. Cosa più preoccupante è la difesa sui calci piazzati e sulle palle alte: il club di Via Turati ha preso gol da un cross da calcio da fermo già contro Samp, e Udinese. Senza dimenticare i 2 rigori ingenuamente concessi contro il Bologna e la squadra friulana. Quindi escludendo da questa lista il gol di Cigarini, nato da un bel tiro da fuori, il Milan fin ora ha evidenziato grosse lacune difensive e un precario coordinamento, sui restanti 4 gol subiti. Senza nulla togliere alla carriera del Tassotti giocatore, senza dubbio uno dei più forti difensori della storia del calcio, è a questo punto doveroso in questa baraonda generale, mettere anche in dubbio il Tassotti allenatore. Per anni da vice, e non sempre avendo a disposizone uomini di spicco, è riuscito a orchestrare la difesa, mentre adesso quello che da sempre è stato uno dei punti forti dei rossoneri, è diventata la più grossa nota dolente. Forse è un Tassotti senza stimoli, azzerrati da una carriera come comprimario. La dirigenza ha sempre puntato su di lui, uomo di grandissima esperienza, ma se vengono a mancare gli stimoli anche i migliori non riescono più a dare i giusti input, i giusti segnali.