Nell’immediato postpartita di Parma-Milan, si è subito acceso un caso: Robinho ha litigato con Bonera, il quale gli chiedeva di raggiungere il centro del campo insieme agli altri e, come risposta, ha ricevuto degli strattoni dal prepotente – in questo caso – compagno di squadra. Subito dopo questo episodio, sono state molteplici le “spiegazioni” date dagli analisti: se è vero che il Milan sta attraversando la fase più brutta della sua storia dopo il baratro della Serie B degli anni ’80 – spettro ancora presente in questo disastroso inizio- e che questo potrebbe logicamente infondere nervosismo nell’animo dei giocatori, non è un mistero che il brasiliano questa stagione non avrebbe voluto giocarla nel Milan. Come tutti i carioca, sente la saudade, la nostalgia, vuole tornare a casa insomma, al Santos, dove tutto cominciò, dove nientemeno che O Rey Pelè lo identifico come suo erede, sbagliando, dati i risultati. La trattativa, in estate, era ben avviata, ma l’ostacolo maggiore, decisivo, è stata la data di chiusura del mercato brasiliano in entrata che non ha premesso alle due società di limare i dettagli. Ci sono speranze, o timori, dipende da che lato si guardi la faccenda, che a gennaio la maglia rossonera numero 7 resti vacante.
Ben più importanti e, sportivamente, pericolose le voci che rimbalzano dall’Inghilterra in questi giorni: Sir Alex Ferguson ha messo gli occhi addosso al top player della squadra, Stephan El Shaarawy, e lo vorrebbe con se al Manchester United. L’attacco di Sir Alex sarebbe da sogno: oltre a Rooney e Van Persie ci sarebbe il faraone, con Nani sempre più lontano dall’Old Traffold. Staremo a vedere, nella speranza che le esigenze di bilancio, che appaiono come la Ragion di Stato di Manzoniana memoria, non costringano Galliani ad estirpare anche l’ultimo ramo fresco ma lo convincano a togliere gli altri rami secchi.