Il primo allenatore di El Shaarawy: “Poteva essere della Juve ma non hanno creduto in lui. Ora spero di…”

Intervista a Dionigi Donati, primo allenatore del talento rossonero

Stephan El Shaarawy Milan

In una bellissima intervista rilasciata al Secolo XIX, il primo allenatore di Stephan El Shaarawy, Dionigi Donati, ha parlato del giovane talentino rossonero.
“Era fenomenale, un anno ha segnato 132 gol. A 6 anni, ti faceva vincere le partite da solo, e, già a 10, faceva numeri che non si vedono neanche in Serie A. In trentadue anni da allenatore non ne ho mai visto uno così”.
Poi prosegue, svelando un clamoroso retroscena: “Stephan aveva nove anni, e a ogni partita se ne inventava una. I club più forti iniziavano a seguirlo, ma lo sognavo in bianconero. Ho chiamato degli osservatori della società e gli ho detto: “Guardate che qui c’è un fenomeno, non fatevelo scappare”. E invece la Juve se l’è fatto soffiare. Hanno tentennato, dicevano che era ancora troppo piccolo, che era troppo presto e poi non si sono più presentati. E probabilmente si saranno anche pentiti”.
Ma adesso è comunque felice nonostante ci sia il rossonero per il Faraone: “Quando penso che qualche anno fa era sui campi polverosi, a correre dietro un pallone con me che lo sgridavo, mi pare un sogno. Ero davanti alla TV guardando Milan-Cagliari, e a ogni gol del mio Faraone esultavo e mi commuovevo. Uno sfegatato juventino come me che gioisce per il Milan: assurdo”.
Un episodio importante che ricorderà per tutta la vita è datato 25 Maggio 2002, come scritto sulla sua personale agendina: “Perdiamo 2-1 col Torino, ma giochiamo una partita favolosa: quel giorno ho pronosticato: a 25 anni, Stephan sarà un fuoriclasse. Spero solo che Dio mi dia la salute e mi permetta di vedere avverate le mie previsioni: voglio ammirarlo in Serie A”.
Ed adesso: “Con Stephan ci sentiamo spesso. Quest’estate gli avevo detto: andrai in Nazionale al posto di Cassano, ma tu, non fare “Cassanate”. Stephan è uno che deve avere la massima fiducia. Galliani lo paragona ad Eto’o, ma io dico che mi ricorda Valentino Mazzola: lo mettano in mezzo al campo e farà faville. In quel ruolo può far rinascere il Milan e trascinare l’Italia ai prossimi Mondiali”.
E chiusura con ancora un riferimento alla Juventus: “Sogno ancora di vedere Stephan in bianconero, ma i dirigenti devono svegliarsi. Comunque se con i suoi gol il Milan recupera, supera i bianconeri e vince lo scudetto sa cosa le dico? Che io festeggio, anzi sarei proprio l’uomo più felice del mondo”.

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