Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Samuele. Per inviare le vostre idee, i vostri commenti e le vostre opinioni è possibile usare l’indirizzo mail di Canale Milan, info@canalemilan.it.
Seguir con gli occhi un Faraone, e poi, ritrovarsi a volare. Anche con la fantasia. La piramide rossonera creata in novanta minuti da StephanKamon, adesso svetta nello stadio Petrovskij di San Pietroburgo: la città della “prima” il Champions del Faraone bambino diventato adulto, l’iniziazione del baby Milan che si riscopre pieno di AllegriA. Mai domo. Proprio un DIAVOLO per Capello che infatti era lì per vedere la banda russa. E si è ritrovato i nostri guerrieri rossoneri che affondavano l’armata Zenit a “Spallettate”. Il buon Lucianino avrà l’incubo di doversi rivedere i filmati della gara per esorcizzare le magìe faraoniche di StephanKamon, quel diciannovenne con l’astuzia del trentenne in movimento perenne. Quel motore perfetto che non si ferma mai, che si illumina d’immenso, che romba potente per innervare di nuova forza l’armata rossonera. Si, confessiamolo candidamente, ieri Stefano ha CristianRonaldizzato il Milan facendolo diventare potente come un MessiA, ci ha fatto riannusare l’aria di Champions che tanto ci piace e ha regalato un tocco vagamente italo-egiziano alla musichetta che ronzava piacevole nelle nostre orecchie. Dicci la verità StephanKamon, prima di partire per la Russia sei andato in pellegrinaggio nella sala trofei di Via Turati: e davanti alle sette coppe hai sentito una voce.”Vai, piccolo Faraone, diventa grande a San Pietroburgo”.