Editoriale su Lazio-Milan 3-2: tutta colpa di Allegri?

Max Allegri Milan

Massimiliano Allegri – Foto

Editoriale su Lazio-Milan 3-2 – Cinque sconfitte in appena otto gare di serie a e una classifica che piange. Per la prima volta nell’era Berlusconi, in casa Milan si comincia a temere la retrocessione. Già: perché lo scudetto è sfumato già un mese e mezzo fa, la Champions League è lontana anni luce. Resterebbe la qualificazione alla prossima Europa League, ma questa squadra esprime un calcio talmente mediocre ed è così abbattuta, che anche quello è un obiettivo lontano. Resta, al momento, la salvezza. Roba che se qualcuno l’avesse pronosticato due mesi fa, sarebbe stato preso per pazzo.

Ma di chi è la colpa di questa immane disfatta? Partiamo dalla partita di ieri, che non è stata assolutamente la peggiore del Milan in questa stagione. Anzi, s’è visto anche qualcosa di buono: pensiamo soprattutto a El Shaarawy (già 5 gol) ed Emanuelson. I rossoneri hanno segnato due gol, roba che non si vedeva da un mese. Ma è vero anche tre sono le reti subiti e ciò non era ancora accaduto. I limiti tecnici della squadra sono sotto gli occhi di tutti. Ma è chiaro che gli Abate, i Nocerino, i Pazzini, i Bojan potrebbero e dovrebbero dare molto di più. Certo, la più grande delusione si chiama Kevin Prince Boateng. Quella di ieri è stata la partita più pietosa da parte del ghanese: vedi le pagelle.

Noi lo diciamo da tempo: Boateng gioca fuori ruolo. Non è assolutamente un fantasista, ma un centrocampista centrale. Darebbe il meglio di sé affiancando un giocatore alla Ambrosini o alla De Jong. Perché Allegri si ostina a non vedere l’ovvio? Puro masochismo? Orgoglio? Incompetenza? Un modo per accontentare Boa? Difficile dirlo: il risultato è un disastro. La dimostrazione che la partenza di Ibra ha cambiato tutti gli equilibri della squadra. Nocerino e Boateng, quando c’era lo svedese, sembrano dei fenomeni. Ora ci appaiono dei brocchi. Probabilmente non lo sembrerebbero se cambiassero posizione sul campo.

Ma le colpe non sono solo di Massimiliano Allegri. Chi ha preso Traorè, Zapata e Niang? Chi ha preso Bojan, Mesbah e Constant? Ci voleva un genio per capire che non erano giocatori da Milan? Quando la smetterà, Galliani, con questi colpi a parametro zero alla Taiwo (ma potremmo citare anche Mexes)? Il prezzo del cartellino è relativo. Perché se poi regali stipendi faraonici, tutto il vantaggio economico si perde. In questo caso, gli sbagli di Galliani sono evidenti, anche se l’amministratore delegato – ormai lo conosciamo – mai oserà ammettere le proprie colpe.

Ma le colpe, naturalmente, sono anche dei giocatori. Pazzini, Abate, Boateng, Nocerino, Bojan, Montolivo – intendiamoci – non sono fenomeni. Ma stanno – come abbiamo già sottolineato – dando molto di quanto potrebbero dare e hanno fatto vedere in passato. Mancano di personalità. Non danno mai l’anima, ma sembrano distratti, spesso svogliati. Assurdo, visto che giocano per uno dei club più prestigiosi al mondo.

In sintesi: le colpe sono di allenatore, società e squadra. Vanno equamente divise. Da questa crisi di gioco e risultati si può uscire solo se tutti danno molto di più. A gennaio riapre il calciomercato. Bisognerà assolutamente liberarsi del “ferro vecchio” e prendere qualche elemento di qualità. Quella qualità che fino ad oggi ci ha regalato solo El Shaarawy, unica nota positiva in mezzo al disastro.

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