di Ezio Azzollini
Uno dei quattrocentoventi nonsense dell’indegno periodo rosso e, soprattutto, nero, è Adriano Galliani che se la piglia per le marachelle del postpuberale attaccante Niang. Del nuovo acquisto, che come sia in campo non è ancora dato sapere, quel che si sa è l’impressionante exploit di 5 gol in due anni nella serie B francese, e che, appunto, fa marachelle.
Certo, che le fa. Certo che De Jong organizza seratine nonproprio all’insegna di Monopoli e Coca Cola in compagnia del noto seminarista Mutu. Certo. Perché la gente che arriva a Milanello, non sa più dove arriva. Non sa cos’è vestire questi colori. Non sa. Perché non c’è nessuno a spiegarlo. Più nessuno. Più niente che abbia un senso. Si arriva a Milanello, dove il terzo nelle gerarchie per fare il capitano sarebbe Abate. Di questo si renda conto Adriano Galliani. Di questo.
Di questo, e del fatto che non è legittimo meravigliarsi di niente. Né dei sette punti, né delle cinque sconfitte in 8 partite, né delle battute di gente a cui hai rimesso in piedi il giocatore più decisivo del campionato, per girarglielo assieme a sette milioni, perché i cinque gol in otto partite che Cassano ha realizzato, evidentemente non bastavano.
Non è legittimo meravigliarsi di nulla. O esigere nulla da Allegri, che pure, avendo contrasti persino con il palo della porta, neanche si chiamasse Nereo Rocco, ha fatto tutto il possibile per contribuire a distruggere una squadra che cinque mesi fa aveva quasi vinto il secondo scudetto consecutivo, adesso è la Salernitana, la Reggina, il Verona, il Cagliari, il Bari. Così è, se vi pare.
Vi è parso appropriato smantellare una intera squadra senza alcuna pietà, senza alcuna pudicizia o decenza, senza alcuna remora né rimorso, senza la minima preoccupazione di che tipo di stagione (se non stagioni) sarebbe stata? Vi è parso di regalare ai tifosi una estate che è stata roba da far impallidire Zamparini, Cellino o Matarrese? Vi è parso di aggiungere come corollario gli ultimi scherni, leggasi regalare (peggio che regalare) Cassano a chi adesso è a quattro punti dal primo posto, e parlare di scudetto per il prestito di Bojan? Benissimo. Questi sono i sette punti, e sono quelli che dovevano essere. Ma, per cortesia, ci venga risparmiata la meraviglia. Almeno questo.
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