Intervistato da ilsussidiario.net, Walter Novellino si sofferma sulla crisi di gioco e di risultati dei rossoneri, individuando alcune (e, ci auguriamo, azzardate) analogie con la formazione retrocessa in Serie B all’inizio degli anni ’80: “Qualche analogia con il Milan del 1981-1982? Credo e spero di no, anche se in qualcosa rivedo quel Milan. Noi partimmo bene per poi finire male, qui si è partiti in maniera disastrosa. Ma c’è una cosa che mi preoccupa in particolare: l’aspetto mentale. In questi casi, inizi ad avere un po’ paura come successe a noi in quella stagione. C’era la paura di sbagliare, avevamo timore di giocare anche perchè i tifosi iniziarono a fischiarci“. L’atteggiamento tremebondo dei calciatori rossoneri non è la sola causa del mostruoso avvio di stagione; la colpa è da attribuirsi anche al mercato: “Attenzione, perchè le cessioni di Ibra e Thiago posso anche capirle per via del bilancio. Ma perchè cedere Gattuso o Seedorf? A questo Milan manca Gattuso, ovvero un leader; qui vedo solo ragazzini che portano avanti la squadra“. E su Allegri: “Non è sempre colpa dell’allenatore. A questa squadra manca qualità, il tecnico non può fare miracoli. Possibili cambiamenti tattici? Ripeto, devono cambiare qualcosa a livello mentale. Devono capire che stanno lottando per non retrocedere, non più per lo scudetto o per la Champions League. Devono pensare da provinciale“. Infine, sul Genoa del neo-allenatore Luigi Delneri (prossimo avversario del Milan in campionato, ndr): “E’ un’altra squadra che lotta per non retrocedere. Servirà la cattiveria giusta, altrimenti si rischia un’altra sconfitta. La decisione del ritiro? A volte il ritiro serve per parlare faccia a faccia con ogni giocatore e capire il problema della crisi”.
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