Alessandra Bocci, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha rilasciato un’intervista per Top Calcio 24, nella quale ha toccato vari temi d’attualità in casa rossonera.
Si comincia con un riferimento al difficile momento dei rossoneri e alla confusione che aleggia sulla squadra: “I continui cambiamenti negli schemi e negli uomini, fatti da Allegri nell’undici iniziale, possono essere letti in maniera negativa come un tentativo di cercare una strada che non c’è ma in un certo senso vanno letti anche come un tentativo di dare una motivazione a tutti e avere un contributo da tutti”.
Non può mancare un riferimento all’ultimo match del Milan contro la Lazio e agli elementi che più stanno deludendo: “Contro la Lazio, alcuni elementi che erano pronosticati come i punti di forza del Milan dell’anno prossimo hanno fatto veramente cilecca: Boateng è uno di questi ma non è l’unico. Ci sono tanti giocatori che non sembrano rientrare, per motivi tattici, nei meccanismi di questa squadra. Ad esempio Nocerino, così come Boateng, non può più usufruire dei movimenti e degli spazi creati da Ibrahimovic. Quindi molti giocatori non sono più nella condizione di dare ciò che hanno dato“.
Ecco qual è il vero problema dei rossoneri secondo Alessandra Bocci: “Manca motivazione, c’è una certa fragilità psicologica e vedo anche scarsa combattività. Se il primo a fare gol contro la Lazio e a mostrare il pugno di soddisfazione ai tifosi è Nigel De Jong, cioè l’ultimo arrivato, vuol dire che qualcosa non va molto bene. Nelle ultime partite, al Milan è mancato anche Ambrosini che, anche se non è mai stato un capitano appariscente, è un giocatore importante per gli equilibri della squadra. Per quanto ci sia meno qualità rispetto all’anno scorso, comunque il vero problema sta nella motivazione. La squadra sin dall’inizio si è autoconvinta di non essere più in grado di fare quello che ha fatto in precedenza perchè non ci sono più Ibrahimovic e Thaigo Silva. Vedo nella squadra rassegnazione“.
Nonostante tutto, secondo la giornalista ci sono delle attenuanti: “L’unica scusante può essere data anche quest’anno dai continui infortuni. Pato sembra essere finalmente tornato ma dobbiamo attendere ancora un po’ di tempo prima di poter dire che si è messo definitivamente alle spalle la lunga catena di infortuni che l’ha tormentato. Robinho è un giocatore fondamentale. Noi parliamo sempre di Ibrahimovic, ma Robinho nell’anno dello scudetto ha segnato 14 gol“.
Sul tanto criticato Boateng: “È poco motivato e penso che se continua così il Milan penserà alla sua cessione. Vedo difficile, comunque, un suo decisivo cambio di rotta entro gennaio”.
Conclusione su Allegri: “Io lo definisco “fachiro” perchè è sui chiodi da parecchio tempo. Credo che, se col Malaga la sconfitta sarà pesante, non arriverà neppure alla partita contro il Genoa. Il ritiro che è stato imposto alla squadra è un segnale non solo nei confronti dei giocatori ma anche dell’allenatore. La società si sta compattando attorno ad Allegri e sta facendo il possibile per concedergli fiducia”.
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