Lontani i fasti di Wagner, delle note della Cavalcata delle Valchirie che risuonavano a Milanello a metà degli anni ottanta all’atterraggio dell’elicottero, Silvio Berlusconi torna al Centro Sportivo. Lo ha fatto oggi, nel momento più basso della sua proprietà, e lo ha fatto chiamando a rapporto, in separata sede come un tempo, i senatori. Che non sono Maldini, Seedorf, Gattuso, Nesta, ma Bonera.

Lo ha fatto dicendo, tra l’altro, una delle più inflazionate frasi del suo ultimo periodo rossonero. “Tornerò ad occuparmi del Milan”. Ma non era già successo?

Certo che era successo. Era aprile, il Milan era in lotta per lo scudetto, e ad un giornale israeliano Berlusconi diceva: “tornerò a occuparmi del Milan”. Per sua stessa ammissione, qualcosa deve essere andato storto, in questa voglia d’impegno. A meno che l’occuparsi del Milan non volesse dire il tesoretto di 160 milioni raccolto dall’operazione Ibra-Thiago Silva. Nel qual caso, perdonateci se, all’ennesima dichiarazione su come Silvio voglia “tornare ad occuparsi del Milan” non scatta proprio automatico ed entusiasta il salto di gioia di rito.

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