…che non è un appello socialmente utile alla generosità indirizzato al gentil sesso da parte della disperata utenza maschile, che pur ci impegniamo a scrivere prima o poi, vista la nostra nota presa sulle folle. Nulla di tutto questo.
E’ che in stagioni così, in nuove dimensioni così, con un magone così, una partita può valere tanto. Per cui vi prego, gente del Milan, se qualcosa del Milan nel tessuto della maglia è rimasto, dateci questa vittoria. Una sola. Questa. Una sola partita da vecchio e vero Milan. Questa.
Per Muntari. Per quel gol “non decisivo” che, se non lo è quello, va a capire per i professori quale rete ha il crisma della decisività. Per il 2012. E per il 2005. E per il 2006. Per chi dice che il Chelsea l’aveva cercato, poi “sfortunatamente” era rimasto dove aveva vinto due Champions League. Per tutto. Milan, vinci per noi, per citare in preda alla vintage-mania un coro molto ’80s & ’90s. E a proposito di favolosi anni ’80 e ’90, domani quel che resta del Milan combatterà contro la Juventus, sotto gli occhi di Marco Van Basten. Vent’anni sono trascorsi da uno dei punti più alti della sua parabola calcistica (intesa anche e soprattutto come predicazione, parabola evangelica, capì?), e sono gli occhi giusti per ispirare una battaglia, una sola, un fremito del Milan che fu.
Se dovete darci una sola notte, ragazzi, dateci questa. Se questo è pensare da provinciale, se è lo specchio della nuova realtà, che sia pure. Ma c’è chi vuole domani in campo il Milan, finalmente. Il Milan, carnalmente. Il Milan, sono per una notte. Se una notte soltanto dev’essere, che sia questa. Una vittoria. Una grande vittoria. Datecela.
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