Ai microfoni di Radio Monte Carlo Adriano Galliani ha parlato dell’ attuale situazione del Milan ed ha toccato diversi argomenti tra i quali il mercato e i problemi economici, la cessione di Ibra, il futuro di Allegri. Ovviamente ha esordito esprimendo tutta la sua soddisfazione per la vittoria contro la Juventus: “La felicità di domenica sera continua ancora. Abbiamo sofferto molto fino a mercoledì sera. Poi è cambiato il vento. Fino a Napoli è stato un inizio di stagione molto difficile, con mille problemi e mille critiche. Poi, in quattro giorni, abbiamo passato il turno in Champions League e abbiamo battuto la capolista”.
Su Ibra: “Ho sofferto molto. La situazione economica del paese è quella che è. Ibra era un grande lusso al quale abbiamo dovuto rinunciare. Con Ibra, forse, El Shaarawy non avrebbe fatto quello che ha fatto. Non ho la controprova ma io la penso così”.
“Cassano e Pato sono due situazioni diverse. Pato non ha mai chiesto di essere ceduto mentre Cassano chiedeva, via sms, in maniera continua di andarsene. Ha voluto andare via con tutte le sue forze e ha martellato sia me che Allegri”.
Capitolo mercato: “Adesso siamo 30-32. Prima vendiamo e poi, quando abbiamo ridotto un po’ la rosa, compriamo. Abbiamo qualcuno che vuole andare via, pochissimi, e altri che avevamo ceduto ma che non hanno accettato le destinazioni perché stanno bene al Milan. Intanto io ringrazio il presidente Berlusconi perché per 26 anni ha fatto vivere il Milan a caviale e champagne. Adesso magari lo champagne non è millesimato, ma può capitare ma stiamo bene. Non lascerei mai il Milan per nessun’altra squadra”.
E infine la situazione allenatori: “Quella sul rigore e su Guardiola era una battuta. Non ho bacchettato Allegri. Di Allegri ho sempre visto che aveva in pugno la situazione. Ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa, un secondo posto e ideologicamente sono contrario ai cambi di allenatore in corsa. Sono legato a lui e l’ ho difeso con tutte le energie che avevo. Allegri può stare tranquillo. Mangerà sia il panettone che la colomba”.