di Riccardo Zavagno
Niente spazio a polemiche, rigori, gol non visti di nove mesi fa, pettegolezzi su giocatori, bisbigli fantomatici di mercato da qui al 2015. Niente Guardiola, niente falso fair play, niente telefonate di Berlusconi, niente supposizioni.
Solo lo stadio che applaude, la corsa a fine partita di tutta la squadra verso la Curva Sud, il volto imperturbabile del ventenne De Sciglio, i calzettoni abbassati che accompagnano negli ultimi scatti El Shaarawy (l’altro ventenne), i segni del campo sui pantaloncini di De Jong, gli occhi infuocati di Nocerino, le scarpe gialle di Constant che allontanano il pallone dalla linea di porta. La fascia che orna a tempo di record il braccio di Montolivo, Yepes e Mexes che non si concedono neanche una sbavatura , i guanti intonsi di Amelia. Il sudore sulla fronte di Robinho e Boateng, le urla di Allegri, Zapata, Pazzini e Flamini che partono dalla panchina ma è come se avessero giocato dall’inizio. Van Basten in tribuna, ma è come se non avesse mai smesso di giocare nel cuore dei tifosi.
Solo Milan-Juventus di domenica 25/11/2012.
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