Politica e Mercato: ecco perchè credere nel “grande colpo”

Questo è di certo un Milan che avrebbe bisogno di più di un ritocco, ma per stimolare la passione dei tifosi, meglio sfoggiare il colpo ad effetto,  che è quello che solitamente accende gli animi. Il nome altisonante, o il grande bomber, il solito identikit ideale che scalda il supporter deluso. Una strategia questa che Berlusconi avrebbe più volte attuato per cercare di riscuotere più consensi in periodo di campagna elettorale.

Nell’anno della sua discesa in ambito politico, in rossonero non approdò nessun grande nome, ma il double Coppa Campioni – Scudetto con Capello in panchina, coincise con la vittoria del Cavaliere alla sua prima candidatura da Premier nel 1994.

Dopo tale occasione venne sfoderata la carta di cogliere dal calciomercato “l’uomo da sogno“, o di sbandierare decisioni volte a rallegrare il tifo in subbuglio. Di seguito annoveriamo a partire dal 2001, caso per caso:

2001: Dopo aver vinto le elezioni il Presidente Rossonero, come promesso, fa un regalo ai supporters milanisti. Il Diavolo quell’anno compra dalla Fiorentina Rui Costa per 85 miliardi di lire, Inzaghi per 70 miliardi dalla Juve e spesa importante anche per il talento del giovane Pirlo dall’Inter, acquistato con 35 miliardi(cifra pagata in parte con il passaggio di Dražen Brnčić in nerazzurro).

2002: Il centrodestra non riscuote grandi risultati alle amministrative, allora Berlusconi per rinsaldare la propria posizione, piazza i colpi Rivaldo e Nesta. Il brasiliano arriva a costo zero dal Barcellona ma il Milan offre al giocatore per 3 anni quasi 5 milioni euro, cifra considerevole per gli ingaggi di quel periodo, più in regalo una lussuosa villa in campagna, “indispensabile” per le abitudini del sudamericano. Nella stessa annata il club di Via Turati acquisisce anche dalla Lazio per circa 30 milioni di euro, il capitano dei biancocelesti Alessandro Nesta, che poi si è affermato come uno dei più grandi difensori della storia. Non cataloghiamo l’acquisto di Seedorf, approdato al Milan al posto di Coco all’Inter, perchè è da considerarsi come un grande affare portato a termine della dirigenza milanista.

2006: Dopo aver dato le dimmissioni ad aprile, il leader di destra si ricandida alla Presidenza del Consiglio, ma tra presunti brogli e polemiche alla fina la spunta Romano Prodi. Conseguemente Shevchenko viene ceduto al Chelsea per 45 milioni di euro, tra la delusione e la frustrazione generale, per aver perso un fuoriclasse e un simbolo assoluto.

2008: La forte di crisi di Governo, spinge Romano Prodi nel gennaio 2008 a dirigersi a Palazzo Madama per rassegnare le proprie dimissioni, atto che fa trampolino di lancio per il quarto mandato del patron rossonero. Pochi mesi dopo Berlusconi vince nettamente le elezioni con l’ampia maggioranza. Durante la costruzione di questo ulteriore successo in politica, il nome di Ronaldinho viene citato più volte e posto come possibile “regalo” alla tifoseria milanista. Il Gaucho viene ingaggiato dal Barcellona per 25 milioni di euro a luglio, e Berlusconi stesso dichiara al momento dell’ufficializazzione dell’acquisto: “Spero che i molti tifosi rossoneri che mi chiedevano di Ronaldinho al Milan siano soddisfatti e continuino a sostenere il Popolo delle Libertà”.

2009: A gennaio il Milan rifiuta 100 milioni di euro per Kakà del Manchester City, dopo una lunga agonia che vede masse di tifosi partecipare attivamente, protestando nella sede rossonera e a Milanello. Il culmine della trattativa è il 19 gennaio, giorno in cui i tifosi milanisti acclamano il sudamericano con cori e striscioni sotto la sua abitazione, chiedendogli a gran voce di restare al Milan. La telenovela si chiude con un grande colpo ad alto impatto a livello mediatico, da molti considerato come azione di promozione per le imminenti elezioni europee ed amministartive. Silvio Berlusconi interviene in diretta tv al Processo di Biscardi per la felicità dei tifosi rossoneri e annuncia: “Kakà resta al Milan. Io sono veramente felice di averlo mantenuto in rossonero perché Kakà non è soltanto un grande campione ma anche un grande uomo che ha rinunciato all’offerta del Manchester City dicendo che i soldi non sono tutto, privilegiando la sua volontà di stare al Milan, per l’amore per la sua maglia, per i suoi compagni. Lui si sente rossonero in mezzo all’affetto travolgente di tanti tifosi, preferendo restare la bandiera del Milan”. Dopo mesi di quiete apparente, a fine stagione arrivano sempre più pressanti le sirene spagnole, proprio nei giorni in cui bisogna andare alle urne, cioè il 6 e il 7 giugno. Alle elezioni europee Berlusconi non ottiene i risultati sperati, anche se il PDL conquista 29  seggi contro i 21 del PD. Questo insuccesso, secondo le indiscrezioni, il Presidente del Milan lo ricollega proprio a causa della cessione di Kakà, ingaggiato il 9 giugno dal Real Madrid per 65 milioni euro. Una retromarcia rispetto a gennaio, che induce molti tifosi a  non votare o a inveire contro la scelta della società rossonera, esprimendosi bruscamente nelle schede di voto, conseguentemente annullate. Nonostante ciò invece nelle amministrative il centrodestra riesce a imporsi con una certa rilevanza.

2013 – ? : Siamo arrivati nell’anno corrente, dopo la cessione di Pato e il sempre più probabile ritorno di Robinho in Brasile, alla squadra rossonera sicuramente oltre a puntare sul giovane Niang, serve una punta di spessore, di grande caratura. Un attaccante capace di garantire da subito qualità e gol. L’infortunio di De Jong lancia l’emergenza a centrocampo, reparto che insieme all’attacco, costituiscono il punto nevralgico, la miccia d’accendere per far divampare il sentimento e il trasporto del tifoso. Una attenta strategia, che collega i vari precedenti prima descritti, che in più casi hanno collegato il Calcio con la Politica. Scelte che possiamo definire condivise e connesse per “il bene comune“.

Come annunciato sarà un Milan che punta solo sui giovani, che ha per adesso bandito le spese folli, o in odor di elezioni ci sarà il “solito” colpo ad effetto? La statistica parla chiaro…

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