Perchè non provare con il rombo a centrocampo?

I numeri di questa prima parte di stagione non sono molto confortanti. Per numeri non s’intendono tanto le vittorie, i pareggi o le sconfitte delle varie partite disputate ma i goal subiti. 26 tra cui 8 in casa e 18 in trasferta, escludendo la fase a gironi di Champions. 10 di questi goal subiti sono scaturiti da situazioni di palla inattiva tra calci d’angolo e calci di punizione. La rimanenza di questi goal sono scaturiti da una fragilità generale tra i reparti, soprattutto da parte di una linea di centrocampo quasi assente che non ha dimostrato solidità e compattezza. Una linea di centrocampo che non ha svolto il suo compito principale quello di fare da spartiacque tra la fase offensiva e quella difensiva, lasciando praticamente isolate le due linee che necessitavano di supporto in fase di non possesso quella d’attacco e quella di difesa. Oltre a questo si aggiunge una totale assenza di pressing sul portatore di palla, soprattutto negli ultimi 25-30 metri, dove molto spesso questa squadra ha lasciato all’avversario sin troppa libertà di movimento o con tiri dalla distanza nei pressi dell’area di rigore o con semplici inserimenti palla al piede. Partiamo dal principio, la filosofia del gioco di Allegri si basa principalmente su un centrocampo muscolare con un centrale, più precisamente un incontrista ben dotato fisicamente che, posizionato davanti alla difesa, ha il compito di rompere il gioco avversario. Con tutto il rispetto per Capitan Ambrosini, che spesso ha dimostrato di non reggere più i 90 minuti per ovvi motivi anagrafici, in attesa di qualche rinforzo nel mercato di gennaio, perché non schierare Muntari nel ruolo di incontrista?

Si potrebbe provare a dare più solidità a centrocampo e nello stesso tempo più spinta davanti con un 4-1-2-1-2 o semplicemente un 4-4-2 a rombo. Con questo modulo più roccioso si potrebbe pensare di allargare i due attaccanti che possono essere El Sharaawy e Bojan (Robinho) per favorire con degli scarichi laterali gli inserimenti di Montolivo, vertice alto del rombo, col compito di muoversi tra le linee in fase di possesso per poi ritornare a dare copertura sulla mediana quando la palla ce l’ha l’avversario. Muntari, come detto precedentemente, vertice basso del rombo, con compiti prettamente difensivi. Nocerino e Boateng (Emanuelson) le due mezz’ali, così da ottenere il tanto agognato centrocampo muscolare che garantirebbe più solidità in entrambe le fasi di gioco. Per quanto riguarda i terzini si può tranquillamente puntare sulla coppia De Sciglio-Abate. Il primo è duttile quindi adattabile in entrambe le fasce, ottimo servitore di cross. Il secondo con la sua velocità più che farlo crossare sarebbe meglio farlo giocare in qualità di terzino incursore palla al piede dove recentemente ha fornito due assist vincenti ad El Sharaawy nelle partite casalinghe contro Genoa e Chievo. Piccoli accorgimenti tattici che potrebbero dare un po’ più di equilibrio ad una squadra sin troppo allegra in fase difensiva.

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