Il Milan in Sviezia: Storia di tifo, passione e ombre nella terra di Re Ibra

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Sappiate che c’è chi ama il nostro paese indondizionatamente. Sappiate che non c’è crisi che pieghi l’arte, la cultura, lo stile. Sappiate che c’è chi dà al proprio figlio un nome italiano, tale la passione per il Bel paese. Numerosi gli estimatori dell’Italia e i fan del Milan nel mondo. In ogni dove, in Svezia ad esempio. Levent Hamid Mickiewicz, responsabile della sezione italiana di Sillyseason.com è l’emblema del tifoso oltre i confini. “Ho chiamato il mio bambino Emilio, in onore del mio amore l’Italia”. La storia di un Diavolo scandinavo, la nascita di un amore salvifico, la visione nordica del mondo rossonero e del loro Re: Ibrahimovic. Senza dimenticare il Biscotto, masticate bene però, è un dessert un po’ amaro.

‘GRAZIE’ MILAN – Da dove nasce la passione di uno svedese per il Milan? “Il mio amore per il Milan è una storia molto, molto complicata. Ero un ragazzino in difficoltà. Stavo facendo cose stupide, anche droga. Tutto iniziò quasi 8 anni fa. Ho sempre amato Milano, e una sera in cui stavo davvero male, mi sedetti e accesi la tv. Trasmettevano  Milan – Genoa, quando i rossoneri segnarono divenni improvvisamente felice. Potrei quasi dire che il Milan mi ha salvato la vita. La mia, quella della mia ragazza e di mio figlio”.

DICONO DI NOI – Se è nota la stima di cui gode il Milan in Oriente ci si chiede quale sia il parere diffuso in Svezia, paese nativo del grande ex Z.Ibra. “L’opinione pubblica svedese sul  Milan non è delle migliori. Specialmente dopo l’addio di Ibra i media svedesi hanno massacrato il Diavolo. In Svezia il campionato più seguito è la Premier League. Dunque, la considerazione potrebbe essere maggiore, ma fino a quando amo il Milan e posso vederlo, sono felice“.

IBRA SUPERSTAR – “Se Zlatan dice ‘Jump’ gli svedesi dicono: “Quanto in alto, Zlatan?”. Il Mar Baltico si divide al suo passaggio (metaforizzammo in occasione dei 100 gol in rossonero). Ed in effetti è così: “Ibra è l’unica stella del nostro paese. Ibra o lo ami o lo odi. Non si dono vie di mezzo. Se non dici ‘Ibra ha fatto un grande gara’ dirai ‘Ibra ha fatto una gara terribile’. Ma direi che in generale circa l’80%delle persone lo ama.

“TOP DEVILS” IN SVEZIA – Non solo Ibrahimovic: gli svedesi incoronano loro idoli i condottiereri del Milan degli Invincibili: “Nel Milan attuale il mio giocatore preferito è Montolivo. Nella storia Marco Van Basten. Lui e Maldini sono i più amati in Svezia. Ero troppo piccolo per vederlo giocare, ma Marco è una leggenda di livello mondiale”.

GRE-NO-LI: EROI DIMENTICATI – Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm, eroi del Milan anni cinquanta, eroi svaniti (o quasi) dalla memoria degli svedesi: “E’ incredibile, davvero. Pochi svedesi li ricordano. Ciò mi fa impazzire! Gre-No-Li e soprattutto Nordahl sono i più grandi della storia svedese. Meriterebbero più rispetto“.

EURO-BISCOTTO – 22 giugno 2004, Guimarães (città in cui si gioca Italia-Bulgaria) oscurata dalle ombre di Oporto. Nella città nativa di Villas-Boas (poi sede della semifinale Repubblica Ceca-Danimarca) il temuto copione diviene realtà. Il timore azzurro si palesa tra lo sgomento e lo sdegno: Danimarca-Svezia 2-2 (risultato che qualifica  – di comune accordo? –  entrambe le squadre).
Come venne commentato in Svezia il famoso Biscotto? “Forza Sveziaaa!”. Ride. “Scherzo, fu un brutto episodio. Le polemiche seguirono il 2-2 con la Danimarca non piacciono a noi svedesi. Nel nostro paese si disse che era positivo se gli azzurri fossero usciti, ciò bastò per creare sospetti e accusarci di aver barato. Ci accusarono tutti, eccetto un gentleman che si distinse: Alessandro Nesta“. Grazie Lev, lezione di classe made in AC Milan.

di Carmelo Abate

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