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20 Feb 2013 20:45 |
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MILAN-PARMA, IL MIGLIORE IN CAMPO
Invio richiesta in corso
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I rossoneri affrontano la squadra più forte del mondo e sembrano spacciati, ma giocando con cuore, determinazione, feroce concentrazione e immenso orgoglio si può provare a sovvertire tutti i pronostici negativi.
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
Ormai ci siamo, mancano poche ore alla grande sfida contro gli alieni, contro i marziani, insomma contro i migliori del mondo, se non addirittura di tutti i tempi; il Milan deve fare un’autentica impresa per passare il turno nella doppia sfida contro il Barcellona, ma la storia del calcio è piena di clamorose sorprese, quindi non serve a nulla sentirsi battuti in partenza e bisogna cercare di giocarsela senza timori reverenziali, con grande rispetto, ma provando a dimostrare che chi indossa la maglia del club più titolato del mondo non può e non deve sentirsi inferiore agli avversari. La situazione è simile a quella di meno di un anno fa, quando le due squadre si affrontarono a livello di quarti di finale dopo essere state avversarie anche nel girone autunnale; se qualcosa è cambiato lo è in peggio per il Milan, perchè il Barcellona, passato dalla guida tecnica di Guardiola a quella di Vilanova (assente a San Siro per i noti problemi di salute) sembra addirittura più forte di quello di un anno fa, sta dominando la Liga e segna con una regolarità impressionante, anche se concede qualcosa in più in difesa. Il Milan, invece, è da tutti considerato nettamente inferiore a quello della scorsa stagione, visto che ha perso Ibrahimovic, Thiago Silva e quasi tutti i senatori e, oltretutto, il top-player appena acquisito e che ha fatto tornare l’entusiasmo nell’ambiente rossonero, ovvero Balotelli, non può giocare questa sfida, in quanto è stato già impiegato in Champions League dal Manchester City. Insomma il divario sembra ancor più netto, anche se questo Milan è migliorato tantissimo da inizio stagione e ha molta più autostima, consapevolezza della propria forza ed entusiasmo anche rispetto al giorno del sorteggio, quando tutti accolsero con fatalismo l’accoppiamento con il Barcellona, considerando già concluso il cammino del Milan in Champions. Inutile nasconderselo: serve la prestazione perfetta da parte della squadra rossonera e di tutti gli undici giocatori che scenderanno in campo dal primo minuto (e anche di chi eventualmente subentrerà a partita in corso), serve la partita della vita, quella in cui dai il 101% di te stesso ma sai che potrebbe non bastare, ma l’importante è provarci, metterci il massimo impegno ed uscire dal campo con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile, come è successo nella scorsa stagione. Anche allora il Milan era considerato spacciato, ma a San Siro giocò una partita ammirevole soprattutto dal punto di vista difensivo, chiudendo ogni spazio ai palleggiatori blaugrana con grande concentrazione e feroce determinazione; ricordo un Nesta immenso e commovente, perchè chiaramente faceva fatica a stare dietro alle accelerazioni brucianti di Messi e compagni, ma non mollava di un centimetro, fino al momento di uscire dal campo sfinito ma non battuto. Ricordo anche, però, che fino a mezz’ora dalla fine della partita di ritorno era il Milan ad essere qualificato, visto che allo 0-0 dell’andata stava abbinando l’1-1 del Camp Nou e solo un rigore praticamente regalato al Barcellona per un impercettibile fallo di Nesta in area ruppe l’equilibrio a favore del Barcellona e decise la qualificazione. Questo per dire che a volte i marziani fanno meno paura di quanto non si pensi e nel calcio non esiste la squadra assolutamente imbattibile e, infatti, quello stesso Barcellona fu eliminato nel turno successivo dal Chelsea di Di Matteo che, per ammissione del suo allenatore, si ispirò alla prestazione del Milan contro i catalani per bloccare gli avversari ed estrometterli dalla finale di Monaco. Allegri impostò alla perfezione la sfida, giocandosela con umiltà ma senza timore, anche se qualcuno non capì il valore di quella prestazione e quel qualcuno è lo stesso che ora reclama una marcatura a uomo su Messi, cosa improponibile e forse controproducente, perchè deve essere tutta la squadra a difendersi, a chiudere tutti gli spazi, a pressare e a provare a ripartire colpendo una difesa non esattamente inviolabile.
Purtroppo Allegri ha qualche problema di formazione: oltre alla scontata assenza di Balotelli, non può contare nemmeno su Flamini, Nocerino e Robinho; i due centrocampisti sarebbero stati molto utili per dare sostanza al reparto centrale e l’attaccante brasiliano poteva essere un’arma in più in avanti per dare imprevedibilità ad un reparto orfano del suo elemento migliore. A questo punto restano pochi dubbi e la formazione sembra fatta: davanti ad Abbiati una difesa composta da Abate, Mexes, Zapata e Constant; centrocampo a tre con Ambrosini, Montolivo e Muntari, tridente composto da Boateng, El Shaarawy e Pazzini. Come si può notare a centrocampo c’è un elemento di grandissima esperienza internazionale come Ambrosini ma che non ha più gambe e fiato per attuare il feroce pressing che servirebbe, così come lo stesso Muntari, rientrato da poco da un gravissimo infortunio e ancora indietro per quanto riguarda la condizione fisica, mentre Montolivo è più un regista che un incontrista e, quindi, è facile prevedere un reparto in sofferenza e che potrebbe non garantire la giusta protezione ad una difesa che da inizio stagione è il reparto che dà più problemi e traballa ad ogni accelerazione degli avversari e ad ogni pallone spiovente in area. La soluzione sarebbe difendersi attaccando, come insegnava il maestro Sacchi, ma manca un giocatore che sarebbe stato importantissimo per tenere impegnata la difesa catalana, proteggere il pallone e far salire la propria squadra, cioè Balotelli e anche El Shaarawy non è al massimo della condizione, così come lo stesso Pazzini, visto che entrambi hanno avuto qualche acciacco in queste ultime settimane. Dispiace presentarsi a questo appuntamento con la squadra non in perfette condizioni, proprio perchè si tratta di una partita ad altissimo coefficiente di difficoltà in cui ci sarebbe voluto il miglior Milan; ci sarà, invece, il pubblico delle grandi occasioni: stadio esaurito, l’immancbile coreografia della curva, gran tifo, sostegno e incitamento per una squadra che se lo merita perchè è migliorata tantissimo da inizio stagione. Per tentare l’impresa servirà quella magica simbiosi fra pubblico e squadra che tante volte è stata l’arma in più, perchè anche San Siro sa incutere timore agli avversari quando ruggisce con orgoglio e riesce a trasformare i giocatori in undici leoni. In altri tempi avrei detto che il Milan sa come si fa a vincere questa partite perchè ha una grande esperienza internazionale, ma ormai i giocatori che hanno fatto la storia recente del Milan non ci sono più e la squadra è giovane è in gran parte inesperta in partite come questa, ma siccome per diventare grandi bisogna confrontarsi con i migliori, tanto vale affrontare questa sfida senza paura, a testa alta, mettendoci il massimo impegno e lottando su ogni pallone, perchè a volte i sogni si avverano, diventano realtà e le grandi sorprese fanno parte della storia del calcio. In fondo questa partita è un grande bonus da giocarsi senza paura e con grande tranquillità: nessuno può criticare il Milan se tutto andrà secondo pronostico e arriverà un’eliminazione annunciata da tutti, quindi si può affrontare la sfida con serenità e lasciare la pressione agli altri, che devono rispettare il pronostico. Non dimentichiamo che domenica c’è anche il derby che può essere considerato addirittura più importante della partita contro il Barcellona, il cui risultato sembra già scritto. Andare avanti in Champions sembra impossibile, conquistare un posto per la prossima edizione del torneo continentale è forse più facile e sicuramente più importante, ma questi calcoli li faremo eventualmente giovedì a bocce ferme. Ora vogliamo vivere una notte da Milan, immergerci nella magica atmosfera che solo San Siro sa offrire in serate come questa e lottare insieme alla squadra per provare a realizzare l’impossibile, con il grande orgoglio di chiamarsi Milan, la squadra più titolata del mondo. Guardiamoci indietro, rivediamo la grande storia di questo club e i suoi tanti trionfi in Europa: il Milan sa come si fa, il Milan è abituato a vivere notti magiche come questa e vuole tornare grande protagonista anche in Europa, con l’umiltà di chi sa di essere inferiore all’avversario in questo momento, ma con la determinazione di chi vuole fare di tutto per ribaltare il pronostico, sospinto da un intero popolo che per una notte ritroverà la voglia e il piacere di tifare Milan sugli spalti di San Siro e di trascinare la squadra ad un’impresa che resterebbe indimenticabile. Forza vecchio cuore rossonero, oggi più che mai!
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Ecco le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi 20 Febbraio 2013.
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