Rapine a testa armata ed esercizi di stile

FC Internazionale Milano v AC Milan - Serie A

di Ezio Azzollini

La fortuna, quando la parola del campo è così eloquente, così disarmante e fuor di risultato così imbarazzante per una delle contendenti rispetto alla dirimpettaia, è che diventa superflua qualsiasi precisazione sulle rispettive qualità, prestazioni e meriti. E dunque, ci si può concentrare sul contorno, sul contesto, su quel che c’è attorno un derby dominato dalla migliore delle milanesi.
Il lato spassoso, innanzitutto. Perché a rendere spassoso un derby, ben più che una rapina a testa armata, possono essere le parole. I proclami. Come quello della curva più glamour di Milano: “mi raccomando, niente buu a Balotelli, noi che abbiamo stile. Quelli lì ci aspettano al varco: noi che abbiamo stile, non cadiamo nel tranello di quei faziosi malpensanti, comportiamoci in maniera esemplare. Non permettiamo a degli ultramilionari (questo il termine usato, purtroppo non è una parafrasi) di rovinare un derby imbizzarrendosi per le nostre innocue goliardate”. Grossomodo, questo il sunto dell’esilarante comunicato pre-derby, in ottica Balotelli, della Curva Nord.

Ora, preso atto che per i buontemponi ultras della curva più glamour di Milano quelli del Milan sono ultramilionari, e i loro beniamini  invece vanno in campo al minimo sindacale, con un sorriso grosso così (per la cronaca, il monte ingaggi dei loro beniamini è più alto, rispetto a quello dei tesserati del Milan, ma poco importa a chi lo stile lo consuma a larghe fette), il risultato è stato: insulti, ululati, e caschi di banane. Fortuna che lo stile della Milano bene è salvo. Poter imparare, da uno stile così, noi che siamo malpensanti.

Altrettanto spassose alcune dichiarazioni del post-partita. Stramaccioni. “pari giusto, potevamo vincere”. Schelotto: “il pari ci va stretto”. Lavorandoci un po’ su, domattina sotto la Saras, finirà che il Milan ha compiuto un crimine, a giocare al massimo 80 minuti su 90, che così non si fa, e che ha rubato un punto: è altamente disdicevole che abbia persino ardito realizzare una rete.  Confidando che invece prevalga il buon gusto, magari è solo successo che Schelotto, assieme alle lacrime per un gol, coronamento di una prestazione monumentale della sua squadra, vi sia stata emorragia anche di buon senso, semplicemente. Può capitare, alle provinciali che fanno risultato contro il Milan.

Fortunatamente, a ristabilire la sacrosanta verità, ci aveva pensato con abbondante anticipo la coreografia della curva meno felice di Milano: “mi fai tremare il cuore, mi fai smettere di respirare”. In effetti, la squadra del cuore, rispettando a pieno queste poetiche consegne, ci ha messo tutto il piglio possibile, per risultare sul campo niente più che morta.
.

©RIPRODUZIONE RISERVATA. E’ consentita esclusivamente citando la fonte, Canale Milan o www.canalemilan.it

Ti potrebbe interessare anche…

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News