Il Milan dà spettacolo a San Siro, travolge la Lazio, rimasta in dieci dopo poco più di un quarto d’ora e conquista il terzo posto; doppietta di Pazzini, gol di Boateng e assoluto dominio della squadra di Allegri.
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Allegri lo aveva detto in tempi non sospetti, promettendo, quando tutto sembrava precipitare proprio un girone fa, che a fine febbraio il Milan sarebbe stato molto in alto; qualcuno lo aveva preso per pazzo, visto che la squadra era smarrita, confusa e andava avanti, anzi indietro, a suon di sconfitte e, invece, ha avuto ragione lui e ha mantenuto la promessa. Siamo al 2 marzo (ma febbrario ha solo 28 giorni, quindi è come se fossimo alla fine di un mese “normale”) e il Milan ha conquistato il terzo posto che vale i preliminari di Champions, operando il sorpasso nello scontro diretto contro la Lazio, una partita dominata in lungo e in largo e in cui la squadra ha dato spettacolo ed esaltato il popolo rossonero, che continua a darsi pizzicotti per vedere se si tratta solo di un sogno e non riesce a credere che questa squadra sia la stessa che sembrava un’armata allo sbando solo quattro mesi fa. Oltretutto questa è proprio la squadra di inizio stagione, visto che Allegri ha dovuto rinunciare al grande rinforzo di gennaio, ovvero Balotelli, ma nessuno se n’è accorto, perchè sono arrivate miriadi di occasioni e tre gol, due dei quali proprio da parte di chi ha sostituito Supermario, ovvero Pazzini, che giusto nel giorno in cui Cassano è tornato agli onori delle cronache per una delle sue proverbiali “cassanate” è arrivato a quota dodici in classifica marcatori, facendo definitivamente capire ai nostalgici del Milan della scorsa stagione chi ha fatto il vero affare nello scambio. Ovviamente ogni trionfalismo va bilanciato con la considerazione che la Lazio è rimasta in dieci già dopo un quarto d’ora di gioco; non si può far finta di niente, non si può fare a meno di metterlo in risalto, ma bisogna anche dire che fin dall’inizio il Milan aveva messo alle corde gli avversari, creando almeno tre palle gol prima dell’episodio dell’espulsione e, inoltre, si può ragionevolmente dire che se Candreva non avesse steso El Shaarawy, la Lazio sarebbe rimasta in undici, ma quasi sicuramente sarebbe andata in svantaggio, mentre l’errore di Rizzoli, che ha valutato fuori area un fallo iniziato sulla linea (e quindi, da regolamento, in area) ha salvato la Lazio dalla capitolazione (visto che il Milan ha sprecato malamente il calcio di punizione), rinviata fino al 40°, quando Pazzini ha sbloccato il risultato e da lì in poi non c’è davvero stata più partita, ma solo la prosecuzione di un autentico ed esaltante monologo rossonero.
Allegri schiera il Milan ipotizzato alla vigilia, con una sola variazione: con Yepes, Flamini e Pazzini al posto di Mexes (squalificato), Nocerino e Balotelli (infortunato), c’è anche capitan Ambrosini preferito a Muntari; per il resto la formazione è la stessa del derby, che ha giocato bene e dominato per larghi tratti, buttando via una vittoria che sembrava già conquistata e che ora deve assolutamente cercare di battere la Lazio per sorpassarla in un autentico spareggio per il terzo posto e per raggiungere per la prima volta in solitaria la zona Champions. Il popolo rossonero ha parzialmente ascoltato l’appello di squadra e società e c’è più gente allo stadio rispetto al solito; non si può certo parlare di stadio gremito ma meno vuoto sì e, in fondo, la squadra se lo merita, perchè da mesi sta viaggiando ad un ritmo da scudetto e ha compiuto un’esaltante e incredibile rimonta, che in quest’occasione può essere completata con il sorpasso più importante. Fra i pochi che ci hanno sempre creduto fin dall’inizio e sfidando lo scetticismo generale, c’è sicuramente la Curva Sud, che a maggior ragione in occasioni come questa non fa mancare il suo incondizionato appoggio ad una squadra sostenuta e rincuorata anche quando le cose andavano malissimo; certo il derby, con quel suo finale beffardo, ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma ora c’è un’altra partita fondamentale da affrontare e vincere insieme, quindi quel pizzico di delusione rimasto da domenica scorsa è definitivamente dimenticato; inutile piangere sul latte versato, meglio guardare avanti, come ha insegnato Allegri quando le cose andavano male.
Il Milan inizia con il piglio giusto, aggredisce la Lazio, gioca a ritmi altissimi e accerchia la porta di Marchetti con assalti che arrivano da tutte le parti: le due fasce, il centro, con una varietà di schemi e di azioni che impressiona al ricordo di qualche mese fa quando la squadra balbettava un calcio lento e inconcludente. Il più vivace è sempre El Shaarawy, a dispetto della salute precaria a causa dei postumi dell’influenza: il Faraone costringe Marchetti alla disperata uscita sui suoi piedi e poi lo insidia anche di testa, alzando di poco sopra la treversa; in mezzo a queste due occasioni ce n’è un’altra in cui la difesa laziale sembra capitolare, ma sul tiro da posizione defilata ma a porta vuota di Pazzini, Biava riesce miracolosamente a deviare la palla di tacco e anche quest’occasione sfuma. In questo periodo la Lazio si fa vedere solo con un tiro debole e centrale di Floccari e ciò dimostra che sono i rossoneri a fare la partita con determinazione, convinzione e grande personalità. Dopo poco più di un quarto d’ora arriva l’episodio che cambia e decide la partita: Candreva stende El Shaarawy lanciato a rete e lo fa prorpio in prossimità dell’area: dentro per tutti i milanisti, in campo e sugli spalti, fuori per i laziali e, purtroppo, anche per l’arbitro Rizzoli, che riflette molto, circondato da tutti i giocatori, prima di prendere la decisione definitiva, poi opta per punizione ed espulsione di Candreva. Una Lazio già in sofferenza prima è, ovviamente, considerata facile vittima sacrificale ora che è in inferiorità numerica e il Milan continua a percuoterla da tutte le parti: De Sciglio replica l’ottimo primo tempo del derby e imperversa sulla sinistra, sfiorando il gol con un cross non deviato da alcun giocatore e che sfila fuori a poca distanza dal secondo palo e poi imbecca Pazzini che prova la girata spettacolare ma imprecisa di poco. Anche Abate spinge molto sulla fascia destra e crea tanti pericoli e proprio da una sua pecussione ha origine il primo gol, il più importante, che permette di sbloccare il risultato: sul tiro del laterale rossonero, Marchetti respinge in modo impreciso, sul pallone si avventa El Shaarawy che entra in scivolata con Pereirinha e tocca di quel poco che basta ad offrire al Pazzo una di quelle occasioni imperidibili per un centravanti di razza e, infatti, Pazzini appoggia in rete da pochi passi. Passano solo quattro minuti e arriva anche il raddoppio: spiove in area un cross da calcio d’angolo, Pazzini lo incorna di prepotenza verso la porta, Marchetti fa il miracolo ma consente a Boateng un facile tap-in. Il popolo rossonero è al settimo cielo, la Lazio è già al tappeto, perchè l’inferiorità numerica si fa sentire e il Milan è troppo superiore per farsi sfuggire una partita praticamente vinta dopo un primo tempo dominato.
Il Milan torna in campo con Zaccardo al posto dell’acciaccato Zapata (risentimento all’adduttore) e si tratta dell’esordio in maglia rossonera per il difensore ex-Parma; sicuramente il modo migliore per presentarsi ai nuovi tifosi, perchè c’è poco lavoro da svolgere, la Lazio è pressochè inoffensiva e non si rischia di fare brutta figura. In effetti la squadra di Petkovic ci prova solo con una punizione di Hernanes sulla quale Abbiati è attento e poi ricomincia il monologo rossonero, anche se a ritmi decisamente inferiori rispetto al primo tempo. I rossoneri chiudono definitivamente la partita dopo meno di un quarto d’ora, quando Pazzini sfrutta uno scellerato errore di Radu, non ci pensa su due volte e dalla distanza scaglia un preciso rasoterra angolato che va ad infilarsi all’angolino basso. Con questa doppietta il Pazzo arriva a quota 12, prova a fare tredici con una volèe al termine dell’azione più spettacolare della partita e Allegri gli concede la standing-ovation sostituendolo con Niang; il generoso pubblico rossonero, che si sta divertendo parecchio, dedica un coro anche all’allenatore, che ha saputo costruire quasi dal nulla una grande squadra, che sa giocare bene, dare spettacolo e ha molte soluzioni offensive, anche in assenza di Balotelli. Nel finale di partita il Milan prova a divertirsi e a divertire, ma non affonda più con la stessa convinzione, quasi volesse concedere l’onore delle armi alla rivale. Il più ispirato e voglioso è il nuovo entrato Niang, sempre alla ricerca del primo gol in campionato: prima vola via in contropiede, ma poi lascia la conclusione a El Shaarawy che allarga troppo il piatto destro e mette fuori, poi ci prova con un tiro dalla distanza che scheggia la traversa. La Lazio prova a segnare il gol della bandiera con una punizione del nuovo entrato Saha, ma non è serata per la squadra di Petkovic. Il Milan è soddisfatto di ciò che ha fatto e rallenta, Allegri inserisce anche Robinho al posto di Boateng e il triplice fischio di Rizzoli ufficializza il sorpasso rossonero e fa scattare la festa, con i giocatori che vengono sotto la curva a ricevere gli applausi e ad applaudire a loro volta i tifosi che anche questa volta non li hanno lasciati soli. I rossoneri sono terzi in classifica e ora lanciano un’occhiata anche più su, a quel Napoli che si trova a cinque punti, che sembrano tanti ma non lo sono per una squadra capace di rimontare in pochi mesi distacchi a due cifre. Verrebbe voglia di dire che anche la Juve è avvisata, ma undici punti sono davvero tanti ed è meglio non alimentare false illusioni; in fondo va bene così, visto che in questa serata sono arrivati, gol, spettacolo, tre punti, sorpasso ai danni della Lazio e terzo posto; niente male per questo Pazzo Milan che davvero ci sta facendo impazzire di gioia e in pochi mesi ci ha fatto ritrovare l’orgoglio che sembrava perduto nelle prime tristi settimane della stagione; questa è davvero una grande squadra con ancora ampi margini di miglioramento e ora si può sognare grandi traguardi e ricominciare a divertirsi e questo è un grande merito per Allegri e i suoi ragazzi, che hanno coronato una grande rimonta proprio con la vittoria nello scontro diretto, ma siccome l’appetito vien mangiando, ora stanno già guardando davanti a loro, vedono un Napoli in frenata prolungata e pregustano un altro esaltante sorpasso, ma per ora godiamoci questa bellissima serata in cui ci siamo davvero divertiti, grazie ad una squadra che ora sa anche dare spettacolo.