Il secondo posto è davvero tabù? Il Milan rischia "l’All In" al Camp Nou, per ridisegnare le sorti di una stagione su cui nessuno avrebbe scommesso una sola "fiches"

12 Mar 2013 20:45
UEFA Champions League 2012-2013
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GENOA-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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09.03.2013 01:27 di Giulia Polloli  articolo letto 2077 volte

Il vento è cambiato e al “Luigi Ferraris” di Genova l’aria frizzante non è quella che viene dal mare. Il Milan diventa pericoloso quando fiuta la possibilità di tornare a lasciare la propria impronta nella storia e l’atmosfera diventa immediatamente elettrica  condizionando la reazione nervosa dei protagonisti in campo. Nel bene, come in occasione dei gol di Pazzini e Balotelli, nel male come nell’occasione della reazione di Constant che costa il rosso al giocatore e condiziona così la prestazione del Milan, obbligando a superlavoro i compagni rimasti in campo. El Shaarawy finisce dunque anzitempo la sua partita più attesa, contro la squadra che l’ha cresciuto, per permettere ad Abate di entrare in campo e ristabilire l’equilibrio difensivo in un momento topico della gara, con il Genoa che diventa pressante nell’area di Abbiati. La gara viene giocata sui nervi dunque, complice anche l’impossibilità di togliere completamente dalla mente la gara di martedì che vedrà il Milan giocarsi l’all in al Camp Nou per continuare il sogno Champions.
Sogno Champions che in prospettiva ha assunto connotati molto diversi. Se dopo le prime otto partite il Milan sembrava spacciato, destinato ad una stagione di puro galleggiamento in serie A, la remuntada operata dagli uomini di Allegri ha assunto dimensioni epiche e ora pensare al secondo posto, insidiando dunque il Napoli, non sembra più un’eresia.
Secondo posto che, come spesso sottolineato, equivale all’accesso diretto alla Champions senza i fastidiosi preliminari che riducono drasticamente i tempi di recupero dopo una stagione intensa, ma che Allegri per ora snobba, almeno nelle dichiarazioni degli ultimi giorni. Si pensa a consolidare la terza posizione in classifica, perché le inseguitrici hanno la bava alla bocca e attendono solo un passo falso del Milan per tornare ad essere risucchiate nella lotta per l’Europa che conta.
E proprio quell’Europa attende gli uomini di Allegri, che contro il Barcellona spera di poter avere il miglior Pazzini, artefice di uno scampolo di gara perfetto, con tanto di gol e staffetta con Balotelli, che poi porterà al raddoppio il diavolo. Staffetta che non può essere attuata in Champions e che quindi lascia uscire Allegri con un velo di preoccupazione dal “Ferraris”. Non solo a causa del ginocchio di Pazzini, ma anche perché il Genoa in qualche occasione ha dato del filo da torcere a De Sciglio e compagni che però hanno ritrovato un Abbiati in grande spolvero tra i pali. La partita sarà sicuramente seguita da una striscia polemica a causa di alcuni episodi dubbi in area di rigore rossonera. Se non può essere volontario il tocco di Zapata, che cerca in ogni modo di allontanare il braccio dalla traiettoria del pallone sul mancato intervento del giocatore genoano, lo stesso non può essere ammesso per il tocco di Niang, che però non provoca alcuna decisione arbitrale. La partita si gioca sui nervi, come già detto in precedenza e nessuno toglie la gamba contro l’avversario. Ma il Milan porta a casa i tre punti, che capitalizzano il cammino in campionato e servono da morale per la ripresa del lavoro. Il Milan rientra da Genova e già da domani avrà una sola idea fissa in testa: tornare da Barcellona con la navetta spaziale di Messi e compagni, perché è questo Milan a meritare l’epiteto di marziano.

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