Il Barcellona riprende scettro e corona e torna sul trono d’Europa. Onore al Milan che in una stagione disperata ha ottenuto un traguardo insperato e ora lotta per l’accesso diretto alla Champions

17 Mar 2013 15:00
Serie A TIM 2012-2013

  VS  
Milan Palermo
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BARCELLONA-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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13.03.2013 00:00 di Giulia Polloli

Chissà se oggi tutti quelli che fino a ieri scrivevano epitaffi funebri per il Barcellona saranno pronti a salire sul carro blaugrana? Probabilmente ci sono saliti in corsa, mentre Messi e compagni riproponevano sulla scena mondiale il loro marchio di fabbrica, quel tiqui-taca che fino a ieri sera alle 20.45 ormai tutti disdegnavano e volevano cancellare dai manuali del calcio e che invece ha prodotto un poker che ha colto di sorpresa l’All In chiamato a gran voce dal Milan che, evidentemente aveva in mano solo pochi punti.
Lo stesso era successo all’andata, quando tutti declamavano le doti marziane del Barcellona e vinse il Milan, in uno stadio che è esploso gioendo e che ha contagiato i ragazzi di Allegri trascinandoli fino alla gara di ritorno. I tanto declamati tappi di cera i ragazzi di Allegri non li hanno messi nelle orecchie e il canto delle sirene ha ipnotizzato i rossoneri. Messi e compagni sono stati esaltati dalla loro stessa debacle, dalle loro sconfitte ravvicinate, dalla loro vera e propria disfatta in terra italica e poi spagnola e hanno trovato nella gara contro il Milan l’occasione ghiotta per la riscossa. Barcellona – Milan non è mai una partita qualunque, nemmeno quando i pronostici si spostano verso un’unica direzione e dunque l’evento dell’anno è stato il teatro sul quale tornare prepotentemente in scena, sul quale rivestire i panni regali, sul quale riprendere scettro e corona e tornare sul trono degli eroi.
Il calcio ci dimostra ancora una volta quanto sottile sia il confine tra gloria e baratro, quanto tempo sia necessario per costruire una squadra in grado di ribaltare la sorte avversa. Il Milan è sulla buona strada, il Barcellona l’esempio da seguire.
Il Milan fino a questo momento nella sua disgraziata stagione ha compiuto un vero e proprio miracolo. La speranza di proseguire nel cammino europeo è stata la forza che ha consentito al Milan di poter superare il momento più difficile degli ultimi anni e di riproporsi a gran voce tra le grandi del campionato italiano.
Per quasi tutta la partita il Barcellona è stato padrone del suo campo, sostenuto dalla grande forza del pubblico pagante, del suo tiqui-taca, quel forsennato possesso palla, ottenuto ieri in gran velocità, che ha contraddistinto il Barcellona made in Guardiola. Dal canto suo Allegri ha mandato in campo la formazione migliore per condizione: i minuti a diposizione nelle gambe di suoi giocatori hanno fatto da discriminante nelle scelte dell’allenatore. L’assenza di Pazzini, rispetto alla gara di andata, ha tolto ai rossoneri la possibilità di sfruttare il gioco migliore, quello che dagli esterni viene accentrato alla ricerca dell’estro dell’attaccante rossonero, che con i suoi guizzi riesce a rendersi davvero imprevedibile e pericoloso. Dover giocare palla a terra contro i migliori al mondo in questo tipo di gioco diventa impresa titanica, soprattutto quando i tuoi uomini sono intimoriti da un gol preso a freddo e dagli spettri vissuti nel passato. Bastava un solo gol al Milan per rendere più difficile la remuntada al Barcellona e soprattutto nel finale la difesa di casa è apparsa vulnerabile. Forse perché nel finale il Milan si è sbizzarrito nel gioco offensivo, complice anche l’ingresso di Robinho che ha rilevato Niang, che dopo aver colpito il palo di Valdes è caduto in una sorta di concepibile trance agonistica. Anche Muntari al posto di Ambrosini ha cambiato la potenza della mediana rossonera e l’ingresso di Bojan poteva essere messo prima a taccuino. Un Milan a trazione anteriore che poi però si scopre offrendo a Jordi Alba il fianco per il definitivo poker azulgrana.
Un Milan che però esce a testa alta dal doppio confronto, che non ha lasciato un solo attimo le speranze di poter riagguantare un risultato troppo presto dato per assodato. Ora la testa deve tornare al campionato. La posizione in classifica da inseguire per aver accesso diretto alla Champions del prossimo anno è a soli due punti. L’avversario che solcherà il prato di S.Siro è il Palermo che con la guida Sannino sarà una squadra che giocherà alla morte per provare a risalire disperatamente la china.

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