Vitamina Balotelli per rinvigorire il Milan

I rossoneri battono il Palermo grazie a una doppietta di Balotelli: prestazione senza acuti, ma la vittoria consente di dimenticare Barcellona e di riprendere il cammino verso la Champions.

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Ci sono momenti nell’arco di una stagione in cui serve solo vincere, non importa come e la partita del Milan contro il Palermo è proprio uno di questi momenti: i rossoneri, appena eliminati dalla Champions League con una sonora sconfitta subita dal Barcellona, avevano assoluto bisogno di ripartire di slancio in campionato, ma è chiaro che il contraccolpo per l’eliminazione c’è stato e, quindi, era importante evitare ulteriori passi falsi e conquistare i tre punti, che sono puntualmente arrivati, al termine di una prestazione poco più che sufficiente, con molte pause e qualche rischio di troppo, visto l’avversario non trascendentale. Il protagonista è stato Mario Balotelli, con una doppietta che conferma la sua straordinaria vena realizzativa con la maglia rossonera; in pratica SuperMario ha segnato in tutte le partite che ha giocato meno una, purtroppo la più importante, il derby, in cui è stato protagonista al contrario con un paio di errori gravi davanti alla porta, ma i suoi sette gol hanno contribuito a portare già molti punti in classifica e questo è ciò che più conta. Infallibile dal dischetto, opportunista nell’approfittare di una corta respinta di Sorrentino per un facile tap-in; due lampi nel quasi buio di una partita in cui il Milan ha fatto poco altro, ma che consente di rimanere a soli due punti dal Napoli, di non farsi avvicinare dalla Fiorentina e di staccare ulteriormente la Lazio, in attesa di sapere cosa farà l’Inter nel recupero della partita che non ha disputato a Genova; una giornata tutto sommato positiva e, soprattutto, un trauma come quello dell’eliminazione dalla Champions assorbito senza troppi danni, anche perchè ora ci sarà la sosta, mai così opportuna per ricaricare le pile dopo un periodo intensissimo e in vista di un ciclo terribile ad aprile, probabilmente decisivo per capire se davvero il Milan riuscirà a conquistare un posto in classifica che qualifichi (direttamente o passando per i preliminari) alla prossima Champions League.

Allegri apporta cambiamenti minimi alla formazione schierata al Camp Nou, perchè evidentemente il modo migliore per dimenticare è tornare subito in campo e scacciare i fantasmi con una vittoria: in difesa c’è De Sciglio al posto dello squalificato Constant e il rientrante Bonera al posto di Mexes; a centrocampo la sola novità è Muntari al posto di Ambrosini, mentre in attacco c’è, ovviamente, Balotelli al posto di Niang. Per il resto gli uomini sono gli stessi del Camp Nou e per loro c’è una calda accoglienza (nonostante la giornata gelida) con applausi da parte dei pochi tifosi rossoneri già presenti allo stadio quando la squadra esce dallo spogliatoio per il riscaldamento. Il popolo rossonero ha capito e perdona, anche perchè non ci sono particolari colpe da farsi perdonare. Peccato che lo stadio sia semivuoto, ma questa volta contribuisce anche il fatto che, nonostante siamo ormai a quattro giorni dall’inizio della primavera, pioggia battente, freddo pungente e nevischio non invitano certa a passare un pomeriggio all’aperto, anche se chi ha il Milan nel cuore non si fa certo impressionare da così poco e vuole stare vicino alla squadra in un momento delicato. All’ingresso in campo delle squadre per l’inizio dell’incontro, la Curva Sud espone una mini-coreografia con i simboli del Milan e della stessa curva e uno striscione in transenna molto eloquente: “SEMPRE E COMUNQUE NEL BENE E NEL MALE”, a dimostrazione che si vuole restare al fianco della squadra e sostenerla qualunque cosa succeda, come avvenuto anche nel disastroso inizio di stagione. Giocatori rincuorati e accolti con affetto, quindi e anche questo aiuta in una partita delicata contro un Palermo disperato ma non ancora rassegnato.

Copione scontato in avvio di partita: Milan che spinge in avanti, Palermo ultra-difensivo che chiude tutti gli spazi e ricorre spesso al fallo per bloccare le azioni dei rossoneri, anche perchè un nuovo allenatore in pochi giorni non può inventare molto altro per cambiare il destino di una squadra che sta sprofondando verso la serie B. Il piano del Palermo salta, però, quasi subito, visto che un’ingenua e vistosa trattenuta per la maglia di Aronica a Balotelli viene punita da Peruzzo con il rigore che lo stesso Mario realizza con la consueta freddezza, anche se questa volta Sorrentino intuisce e sfiora il pallone. Risolto in pochi minuti il problema maggiore, ovvero quello di sbloccare la partita, il Milan rallenta i ritmi e prova a gestire la partita, aspetta al varco il Palermo e tenta di colpirlo nuovamente con il suo attacco atomico; il più ispirato è Balotelli, che esalta il pubblico con colpi di tacco, tunnel e magie varie e assortite, anche se sono Boateng (tiro alto) ed El Shaarawy (conclusione deviata in angola da Aronica) a sfiorare il raddoppio. L’intento è quello di non sprecare troppe energie, visto che sono poche dopo la partita di martedì, ma senza correre troppi pericoli, però in alcuni frangenti i rossoneri si rilassano troppo, commettono errori banali, perdono palloni pericolosi e, puntualmente, su uno di questi si rischia grosso, visto che Zapata intercetta con un braccio un lancio verso un giocatore che si sarebbe trovato solo davanti ad Abbiati, ma Peruzzo lo grazia mostrandogli solo il cartellino giallo. Il Palermo sfrutta i momenti di pausa del gioco rossoneri per spingersi in avanti, ma si rende pericoloso solo con un tiro di Morganella e, tutto sommato, il Milan controlla la situazione con autorevolezza, pur senza strafare.

Copione immutato nella ripresa: Milan indolente e fin troppo tranquillo, Palermo che prova a fare lo scherzetto ma mostra tutti i suoi limiti attuali che la classifica indica impietosamente. Ci vuole una svista di Bonera per creare un pericolo e Abbiati fa venire i brividi perchè sbaglia direzione, ingannato da una deviazione dello stesso Bonera su tiro di Ilicic e deve ricorrere ad una parata in due tempi per evitare il gol. Allegri capisce che la fatica di Barcellona comincia a farsi sentire e prova a dare la scossa alla squadra con i cambi: Niang al posto di El Shaarawy, ma il Faraone non gradisce e prende la via degli spogliatoi senza passare dalla panchina. In fondo la mossa di Allegri funziona, visto che è proprio Niang ad involarsi sulla sinistra e a mettere al centro un insidioso traversone basso, sul quale Aronica e Sorrentino pasticciano, consentendo a Balotelli un facile tap-in da pochi passi, che finalmente risveglia il popolo rossonero che rischiava di addormentarsi al freddo e al gelo. E’ il colpo del K.O. per un Palermo fino a quel momento generoso, che ci ha provato con pressing e gioco discreto ma senza creare troppi pericoli ad una difesa abbastanza attenta e protetta da un Montolivo in versione Gattuso che recupera tantissimi palloni con grande grinta e determinazione. Nell’ultima mezz’ora il Milan controlla senza troppi patemi d’animo la partita e conduce in porto una vittoria non spettacolare ma importante; le uniche emozioni vengono dal tabellone, con l’alternanza di risultati a Napoli e Firenze, che prima illude di poter guadagnare punti sulle avversarie, poi lascia tutto immutato.

Tutto bene ciò che finisce bene: i tre punti sono arrivati, Barcellona è dimenticata, la serie positiva in campionato prosegue; per lo spettacolo si prega di ripassare un’altra volta, ma non si poteva pretendere di più in una giornata delicata sotto molti punti di vista; il calendario ha aiutato il Milan proponendogli una sfida abbordabile dopo la grande delusione, ma a volte certe sfide sono addirittura più insidiose di quelle contro avversari più competitivi e i rossoneri sono stati bravi a conquistare una vittoria in scioltezza e senza rischiare troppo. Il Milan era convalescente dopo essere stato travolto da un tram chiamato Barcellona e Balotelli si è dimostrato la miglior vitamina per rinvigorire un Diavolo ferito ma desideroso di lasciarsi immediatamente alle spalle una tappa dolorosa di questa stagione ma che permetterà a questo gruppo di crescere e imparare. Il Milan non ha avuto contraccolpi ed è ancora in piena corsa per un posto in Champions; sono già due buone notizie e, soprattutto, il modo migliore per chiudere questa fase del campionato e affrontare con serenità la sosta prima della volata finale che dovrà emettere il verdetto più importante, in quanto definitivo.

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