Boateng e l’epopea di ruolo: per la stabilità servono le prestazioni

12.04.2013 10:00 di Matteo Calcagni  articolo letto 465 volte

© foto di Federico De Luca

Quando arrivo al Milan, nell’estate del 2010, in molti lo definirono come semplice centrocampista, noncuranti di quella che sarebbe poi diventata un’epopea (di ruolo). Kevin-Prince Boateng, in rossonero, ha sostanzialmente occupato almeno cinque posizioni diverse: mezz’ala destra e sinistra, trequartista, centravanti (o falso nove) ed esterno offensivo. Il tutto in appena tre stagioni. Nell’ultima intervista rilasciata a “Sky Sport”, il ghanese ha affrontato proprio questo argomento, manifestando un inedito e poco velato disaccordo col suo tecnico: “A me non piace cambiare sempre ruolo, quest’anno ho giocato in attacco, da trequartista e a centrocampo. L’allenatore mi dice che è positivo che io sappia giocare in tanti ruoli, ma non è perfetto per me”. Tanti ruoli ma anche tanti minuti, come dimostra il ruolino di Boateng, attualmente quinto rossonero più schierato con 2392′ complessivi. Un minutaggio di tutto rispetto se consideriamo le prestazioni altalenanti del ventiseienne berlinese, ancora lontano dai fasti dello scudetto. Massimiliano Allegri, dalla sua, ha spostato il ventiseienne berlinese secondo necessità, tenendo conto dei numerosissimi cambi di modulo. L’allenatore livornese avrebbe potuto proseguire con Boa-mezz’ala, come accaduto ad inizio anno, ma le prestazioni positive contro Barcellona e Lazio (da esterno d’attacco) hanno nuovamente “solidificato” il giocatore in un’altra posizione. Forse con maggiore stabilità crescerebbero anche le prestazioni di Prince, ma qual’è la carica più desiderata dall’ex Portsmouth? Essendo impossibile il ritorno sulla trequarti, visto il nuovo rodatissimo sistema di gioco, la scelta oscilla fra mediana e corsia offensiva. Col Napoli ci potrebbe essere proprio un ritorno sull’interno di centrocampo,  con Niang titolare nel tridente, ma al momento si tratta esclusivamente di semplici indiscrezioni di formazione. Siamo certi che, in caso di innalzamento vertiginoso delle prove in campo, Allegri sarebbe certamente felice di accontentare il numero 10, dandogli una collocazione stabile e definitiva.

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