Ultimo assalto al secondo posto

14 Apr 2013 20:45
Serie A TIM 2012-2013

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FIORENTINA-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Il Milan affronta il Napoli nello scontro diretto; lo sciagurato pareggio di Firenze non consente il sorpasso, ma sarebbe importantissimo vincere per avvicinare i rivali e mettere loro pressione.

13.04.2013 23:27 di Davide Bin

© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Nella “tabella rimonta” del Milan, quella contro il Napoli doveva essere la partita sorpasso, il coronamento di un lungo e folle inseguimento, iniziato proprio nella sfida di andata con quella rimonta da 0-2 che diede coraggio e fiducia a tutti e proseguito con un’esaltante serie di sorpassi in classifica che hanno portato la squadra dalla zona retrocessione alle porte del paradiso, ovvero la qualificazione in Champions senza passare dagli insidiosissimi preliminari (ribattezzati play-off, ma la sostanza non cambia…); non sarà così, perchè il Milan si è complicato la vita con un pareggio a Firenze subìto quando era in vantaggio di due gol, in superiorità numerica e contro una squadra senza la sua stella (Jovetic) e la coppia centrale difensiva. Gli errori di Tagliavento (primo rigore generoso concesso alla Fiorentina e due rigori negati nel finale al Milan) aumentano le recriminazioni ma non devono far dimenticare che il primo grave errore lo ha compiuto la squadra, giochicchiando invece di affondare per mettere definitivamente al tappeto la Fiorentina e lasciando che fossero incredibilmente gli avversari a fare la partita, con l’erronea convinzione che ormai i tre punti fossero in cassaforte. Il calcio è strano, folle, imprevedibile, ma a volte una sua logica ce l’ha e se non chiudi le partite rischi grosso contro chiunque e in qualunque situazione. Ecco, allora, che quel grosso peccato di superbia e presunzione costringe a derubricare questo Milan-Napoli da partita sorpasso a sfida importante per tenere viva la speranza di conquistare il secondo posto; a livello pratico cambia poco: il Milan doveva vincere prima e a maggior ragione deve vincere ora, ma avrà più pressione, al contrario dei rivali che giocheranno più sereni e, soprattutto, deve continuare a guardarsi anche alle spalle, mentre vincere a Firenze avrebbe voluto dire blindare almeno il terzo posto con nove punti di vantaggio sulla stessa Fiorentina e sulla Lazio e dieci sull’Inter. Inoltre c’è la squalifica di Balotelli a complicare le cose e anche in questo caso si può parlare di grossa ingenuità da parte del giocatore, che sapendo di essere diffidato e conoscendo l’importanza della prossima partita poteva e doveva evitare di farsi ammonire in quel modo, per aver ostacolato la battuta di un calcio di punzione a metà campo. Sto parlando, ovviamente, della squalifica per questa partita, perchè le altre due giornate rifilate a Balotelli dal giudice sportivo hanno un’altra motivazione, altrettanto assurda ed evitabile, perchè un vero campione deve avere testa oltre che gambe buone e deve sapere che se insulti un arbitro non puoi sperare di farla franca, quindi il cervello deve funzionare anche quando la stanchezza e il nervosismo lo annebbiano. Balotelli come Ibra? Sembra proprio di sì e allora speriamo che sia uguale il rendimento della squadra anche senza il top-player e punto di riferimento in attacco. Senza Ibra il Milan ha vinto nettamente un derby scudetto due stagioni fa e avrebbe anche battuto la Juventus la stagione scorsa in un’altra sfida scudetto se non ci fosse stato il famigerato episodio del gol fantasma di Muntari. Ora ai rossoneti tocca non far rimpiangere SuperMario, che sarebbe stato molto utile in una partita che si preannuncia equilibrata e che può essere decisa da un episodio, magari su calcio piazzato (e conosciamo bene la pericolosità di Balotelli in queste situazioni…). Comunque il Milan ha fatto bene anche quando Balotelli non c’era, cioè prima di gennaio e può far bene anche contro il Napoli, un avversario che, fra l’altro, non vince a San Siro da 27 anni: ci sarà Pazzini, che ha l’occasione di giocare in partite importanti e ricche di fascino e ciò compensa un po’ il rammarico per l’assenza forzata al Nou Camp; ci sarà El Shaarawy, ultimamente un po’ sottotono e, forse, limitato dall’ingombrante presenza di Balotelli, che chiude un po’ di spazi al centro dell’attacco e costringe il Faraone a muoversi in un altro modo rispetto ai tempi in cui trascinava la squadra a suon di gol. Qualcuno vede una similitidine con Ibrahimovic anche in questo: Balotelli è decisivo, dà una grossa mano alla squadra, ma accentra il gioco d’attacco su di sè e, permettendo ai compagni di scegliere la via più semplice, ovvero il passaggio o il lancio verso di lui che protegge il pallone, fa salire la squadra e produce sempre qualcosa di buono (assist, sponda, passaggio, tiro in porta), paradossalmente peggiora il gioco della squadra, rendendolo meno fluido e convincente e più rivolto a cercare una sola soluzione. Ovviamente non voglio dire che Balotelli sia un problema per il Milan, ci mancherebbe, ma ora, in queste tre partite, potremmo anche clamorosamente scoprire o riscoprire che la squadra gioca meglio senza, perchè tutti si sentono più responsabilizzati e portati a dare il meglio di loro stessi, invece che affidarsi sempre al compagno più decisivo. Sembrano proprio le stesse parole usate per Ibra in passato e si aspettano conferme o smentite in tal senso; ovviamente tutti speriamo che il Milan faccia una grande partita e vinca, anche perchè non c’è alternativa se si vuole davvero puntare ancora al secondo posto. Allegri è tentato dal giocarsi il tutto per tutto con una formazione offensiva, cioè con Boateng in mediana e Niang nel tridente, visto che il francesino potrebbe sfornare dalla fascia preziosi cross per Pazzini; per il resto la formazione sembra fatta e decisa con pochi dubbi e le insidie potrebbero venire dai tanti diffidati alla vigilia di un’altra supersfida (a Torino contro la Juventus) anche se in realtà metà dei giocatori a rischio squalifica dovrebbero partire dalla panchina. Inoltre non c’è la possibilità e il lusso di pensare al futuro, bisogna concentrarsi solo su questa sfida in cui non ci sono alternative alla vittoria per non dire quasi definitivamente addio al secondo posto e non dover rischiare di guardarsi nuovamente alle spalle, visto che la Fiorentina è momentaneamente risalita a soli tre punti di distacco. Speriamo che anche il popolo rossonero dia una mano, riempiendo lo stadio e trascinando la squadra con tifo incessante e grande sostegno, perchè sono attesi anche tanti tifosi napoletani e non bisogna correre il rischio di giocare in trasferta anche quando si è in casa. Questa squadra ora merita di essere seguita e incitata, visto quello che ha fatto in una stagione iniziata malissimo e proseguita in modo molto più positivo; ci vuole una bolgia infernale, bisogna essere il dodicesimo uomo in campo per trascinare gli altri undici ad una vittoria che può ancora valere una stagione, nonostante non sia più contemplata l’ipotesi sorpasso diretto. I punti valgono doppio perchè è uno scontro diretto e, forse, valgono triplo perchè ormai siamo verso la fine del campionato ed è più difficile ammortizzare gli effetti negativi di eventuali passi falsi, quindi servirà un grande Milan e un grande pubblico, per lottare e vincere insieme, in magica simbiosi come nelle serate più belle della storia rossonera; non ci sono trofei in palio, non ci sono grandi obiettivi, ma è una partita che vale comunque tanto per questa e anche per la prossima stagione (nel senso di programmazione del lavoro estivo e di introiti economici che permettono di “fare mercato”), perchè è forse l’ultima speranza di raggiungere il secondo posto, quindi “forza vecchio cuore rossonero”, ora più che mai!  

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