Ai colleghi della Gazzetta Dello Sport ha parlato Riccardo Saponara, centrocampista dell’Empoli (nonché rossonero a partire dalla prossima stagione), ecco le sue parole su svariati temi, per cominciare il suo idolo, Kakà: “Mi chiamo come lui, l’anno scorso avevo il 22 poi ho cambiato e scelto l’8. Perchè? Per dare un segnale di discontinuità, di rinnovamento, volevo camminare con le mie gambe, senza etichette. Ma è chiaro poi che io ho ancora molto da imparare”.
Saponara spiega anche la sua posizione in campo: “Trequartista o esterno? A me piace giocare dietro i due attaccanti, ma anche cercare l’uno contro uno e poi tirare. Gol o assist? Non ho preferenze: mi entusiasma allo stesso modo segnare e far segnare”.
Conclude, con qualche battuta riguardo il suo approccio con l’ambiente di Milanello: “Per quello che ho potuto capire quando sono stato un paio di volte a Milanello, mi sembra una grande famiglia. De Sciglio ed El Shaarawy mi hanno spiegato un po’ di cose, spero di non avere problemi di ambientamento. Dovrò fare in fretta, non ci sarà molto tempo per aspettarmi”.
