La provocazione di Capello: “Tornare in Italia? Lasciamo stare, è un’amarezza a tutti i livelli”

FC Zenit St. Petersburg v FC Amkar Perm - Premier League

Ho scelto di vivere a Mosca per capire la mentalità dei russi e il momento storico in cui viviamo“. Tra le dichiarazioni rilasciate in mattinata da Fabio Capello, quelle più pungenti riguardano proprio il trasferimento sulle rive della Moscova, fortemente voluto dal tecnico friulano non soltanto per questioni lavorative, ma anche per prendere idealmente le distanze da una nazione che ora come ora lo convince poco.

E infatti, a proposito di un possibile ritorno in Italia come allenatore: “No, no, lasciamo stare. Purtroppo è un Paese in cui si litiga e non si fa. Un’amarezza, a tutti i livelli. A livello politico non si decide mai. Si parla, si parla, si conclude poco. E a uno come me che è molto decisionista fa tristezza. Sono molto attaccato, molto orgoglioso della mia patria, sono uno che viene dal confine con la Jugoslavia. Però purtroppo è un Paese dove si critica e basta“.

Parole molto dure, soprattutto perché pronunciate da un allenatore che sulla panchina rossonera ha vinto quattro scudetti, una Champions League e una Supercoppa Europea. Peccato che adesso quella panchina non sembri così diversa da tutte le altre.

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