Milan, Gattuso sempre presente. Juve: si chiama Antonio Conte, non Marcello Lippi. Mazzarri: attenzione ai dossi. Inter: l’unico tranquillo è Strama

19 Mag 2013 20:45
Serie A TIM 2012-2013

  VS  
Siena   Milan
[ Precedenti ]

MILAN-ROMA, IL MIGLIORE IN CAMPO

Invio richiesta in corso

‘);

Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

18.05.2013 00:00 di Mauro Suma  articolo letto 823 volte

Dopo gli elogi ricevuti davanti a tutti i capi-settore del Milan da parte di Adriano Galliani e Barbara Berlusconi e dopo il quadro di rose rosse acquistato nel tardo pomeriggio di giovedì alla mostra del pittore livornese Mario Madiai mentre era in compagnia, serena e sorridente, di Galliani e Braida, Massimiliano Allegri ha continuato a preparare Siena-Milan. Tutto scorre e tutto scivola. Bisogna avere pazienza e non bisogna fare confusione. Queste le sue parole d’ordine. Vinciamo a Siena e poi si vedrà tutto, è il mantra. Non solo di Allegri, ma anche di Ambrosini e Bonera che non pensano ad altro che a Siena ma che, per la prima volta, potrebbero sedersi al tavolo del rinnovo la prossima settimana con la Società rossonera con un’altra proposta al loro fianco. Sembra lo scenario di Fiorentina-Milan del 31 Maggio 2009. Anche in quel caso ultima giornata di Campionato e anche in quel caso rossoneri e viola in lotta per un posto-Champions. In quella giornata toscana vinse 2-0 il Milan, con reti di Kakà e Pato. E subito dopo arrivarono i saluti di Ancelotti, Maldini e Kakà. Sembra lo stesso scenario, quello della domenica toscana del 19 Maggio 2013, sul fronte Allegri, Ambrosini e Bonera. Sembra. I tifosi rossoneri intanto si augurano lo stesso risultato e sono liberissimi di farlo. Per i saluti, però ci vuole calma, aspettiamo. C’è al Milan un collante positivo, invisibile e innamorato. Si chiama Rino Gattuso. Pieno di voglia e di argomenti. Le sue parole a tutti i protagonisti della vicenda, nessuno escluso, da settimane, sono di unione. Costruttive, propositive. Rino mette da sempre il bene del Milan davanti a qualsiasi sua ambizione personale. E Rino sa che con la giusta guida questa squadra, con due-tre ritocchi di quelli giusti, può lottare seriamente per lo Scudetto la prossima stagione. Il suo feeling con i vertici rossoneri è costante e intatto, le sue considerazioni su Massimiliano Allegri sono aggiornate e positive. E allora aspettiamo. Sembra tutto scritto, ma nessuno deve aver fretta di scriverla la parola fine.

Antonio Conte nelle ultime settimane ha ridisegnato sé stesso. Si è tolto la sciarpa e si è accreditato come allenatore di professione, non di bandiera. Ama la Juventus ma non vuole fare una carriera da tecnico di area, come magari è accaduto alla prova dei fatti allo stesso Marcello Lippi. Ad un certo punto Conte uscirà dal bunker e quando lo farà tutte le sue dichiarazioni delle ultime settimane renderanno naturale il suo passaggio. Conte orami da tempo  parla di calcio estero, di grandi allenatori stranieri, smonta e sbugiarda la scarsissima cultura sportiva del nostro Paese. Non considera uno scisma allenare un giorno Milan o Inter. A ben guardare, anche l’ultimo passaggio, il vertice con Andrea Agnelli e i principali dirigenti bianconeri, è stato funzionale allo scopo. Alla Juventus e a tutto il mondo, Antonio Conte ha mandato un messaggio forte e chiaro: non vado avanti a scatola chiusa. Non lavoro per fede, ma per obiettivi. Sono juventino, ma anche e soprattutto un professionista. Non voleva andare via dalla Juventus il tecnico salentino, ed evidentemente non è andato via. Ma ha messo sul binario della professione il suo rapporto con la Juventus. E di questo tutta la sua Società, di qui ai prossimi mesi, dovrà tener conto. Far finta di niente non si può.

Walter Mazzarri sta ponderando al meglio e con tanta cautela ogni battito di ciglia. Nell’estate del 2011 infatti la fretta lo tradì. Aveva scambiato parole importanti con un dirigente bianconero e pensava negli ultimi mesi della stagione di poter diventare quello che poi in bianconero è diventato Conte. Dopo l’ultima giornata, proprio a Torino per Juventus-Napoli, il tecnico di San Vincenzo capì che la Juve tramontava e lasciò fare velocemente Bigon per la ricomposizione della frattura con il presidente De Laurentiis. Il quale stava chiudendo con Gasperini. Ma il ritorno sui suoi passi di Mazzarri favorì la permanenza del Walter a Fuorigrotta. Risultato finale: Gasperini, poche settimane dopo, si prendeva l’Inter grazie alla fuitina parigina di Leonardo. Ergo: se Mazzarri avesse aspettato un pochino, quell’estate l’Inter sarebbe stata aritmeticamente sua. E allora, due anni dopo, Walter aspetta. Prima della fine di Maggio, difficilmente sarà su una nuova panchina. E magari la panchina su cui si ritroverà è una di quelle oggi blindatissime o una di quelle a cui nessuno pensa. Perché le sliding doors del calcio funzionano così e il Mister toscano lo ha imparato perfettamente sulla sua pelle.

L’Inter gioca domani sera con l’Udinese con lo scopo di chiudere non al nono posto, ma all’ottavo per evitare almeno i preliminari di Tim Cup, uno anno dopo aver fatto man bassa di fior di preliminari di Europa League. Ma il paradosso è che il suo allenatore si sente al sicuro da ogni possibile cambiamento, serenissimo nella sua ingiudicabilità. C’è stato freddo al primo posto fra Conte e la Juventus, si stanno salutando al secondo posto Mazzarri e il Napoli, vivono ormai da mesi sulla graticola al terzo posto (con il quarto a 2 punti) Allegri e il Milan. E lo stesso discorso vale anche per Petkovic e Andreazzoli sulle sponde opposte della Capitale. Tutti in movimento, tranne l’allenatore dei troppi infortuni. Il presidente Moratti lo ritiene un genio, i tifosi se la prendono con Branca e Fassone: è così che il buon Stramaccioni è pronto, bontà sua, a godersi la seconda estate consecutiva all’insegna del bene bene. Magari anche senza l’inventore della frase, ma nella vita bisogna essere duttili e pronti a tutto. Sempre.

Altre notizie – L’editoriale

Altre notizie

Dopo gli elogi ricevuti davanti a tutti i capi-settore del Milan da parte di Adriano Galliani e Barbara Berlusconi e dopo il quadro di rose rosse acquistato nel tardo pomeriggio di giovedì alla mostra del pittore livornese Mario Madiai mentre era in compagnia, serena e …

Forse più che nella piazza del Palio a Siena, per l’ultima corsa a rotta di collo verso i playoff di Champions, Allegri dovrebbe portare il Milan a Pisa, nella piazza dei Miracoli, per contestualizzare la stagione rossonera che, a tutti gli effetti, ha compiuto un…

Anche Mister Aldo Dolcetti è intervenuto ai nostri microfoni per commentare il sorteggio delle Final Eight Primavera che ha abbina…

Abbiati 7: il portierone rossonero tiene in vita i suoi, afferrando tutti i palloni possibili ed immaginabili. Sontuoso in uscita, non sb…

Il Milan esce dal Trofeo Angelo Dossena dopo aver perso per 4-0 la partita di questa sera contro il Bologna. Dopo il 3-0 del primo tempo,…

Il terzo posto può attendere. Tutto rinviato all’ultima partita di Siena e niente festa al termine di Milan-Roma: poteva esser…

Il Milan batte il Pescara per 4-0 continuando la sua marcia in campionato. I lettori di MilanNews.it, intervenuti tramite sondaggio, hann…

“E’ sempre la stessa storia” Eccoci qua,sta per finire il mese di aprile e puntualmente il milan è in difficolt&ag…

Ecco le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi 18 Maggio 2013.

Recommend0 recommendationsPublished in Milan News