Il Milan batte il Siena al termine di una partita soffertissima ed emozionante e risolta solo nel finale; i rossoneri si qualificano ai play-off di Champions, ma per molti minuti hanno rischiato la clamorosa beffa.
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Una partita che è l’emblema di un’intera stagione: iniziata male, tutta in salita per un lungo periodo, ma poi finita bene grazie ad una clamorosa rimonta; il campionato del Milan è finito così come era iniziato, ovvero fra mille sofferenze, ma l’epilogo è felice, con un gradino basso del podio e una qualificazione ai play-off di Champions League che per una squadra e una società come il Milan dovrebbe essere un traguardo da minimo sindacale, ma che dopo quell’avvio disastroso di stagione, soprattutto nelle prime otto giornate, diventa un vero e proprio capolavoro compiuto da Allegri e dai suoi ragazzi, che in questi mesi sono cresciuti tantissimo sotto tutti i punti di vista e sono diventati una vera squadra, forte e competitiva. Consapevoli di giocarsi un’intera stagione in una partita teoricamente scontata e per questo ancor più insidiosa, i giocatori rossoneri sono scesi in campo contratti e, dopo un buon avvio, sono andati in difficoltà, perchè ciò che sembrava già scritto in realtà non lo era; ai tifosi rossoneri è sembrato crollare il mondo addosso quando Terzi ha sorpreso la distratta e immobile difesa rossonera e segnato il gol del vantaggio del Siena proprio mentre la Fiorentina iniziava la sua facile goleada a Pescara; l’immensa sofferenza è proseguita fino al 39° della ripresa, poi un rigore di Balotelli e una rete rocambolesca di Mexes hanno cambiato in pochi minuti il risultato e l’intero esito di una stagione e il Milan è risalito faticosamente su quel podio occupato già da tre mesi e che sembrava svanito sul più bello. Si dice che le vittorie sofferte siano le più belle e lo dimostra la festa in campo e sugli spalti a fine partita; ovviamente ci saremmo volentieri evitati questo surplus di patimenti, ma l’importante è aver raggiunto l’obiettivo e ora si può davvero dire che questa squadra ha disputato una stagione positiva, soprattutto se si considera da dove era partita.
Allegri perde all’ultimo momento Flamini per un problema muscolare e deve ridisegnare il centrocampo: al posto del francese c’è Nocerino, con Ambrosini centrale e il recuperato Montolivo a completare il reparto; novità anche in difesa, dove al posto di Constant a sinistra c’è De Sciglio, con Abate a destra e la confermatissima coppia centrale Zapata-Mexes; in attacco la sorpresa è l’esclusione di El Shaarawy e, considerato che è assente anche Boateng, il reparto è rivoluzionato per due terzi, con l’inserimento di Niang e Robinho ai lati del centravanti Balotelli. Il Faraone e Pazzini vanno in panchina, ma troveranno spazio a partita in corso, perchè Allegri dà grande importanza a chi entra in corso d’opera e stiamo parlando di un giocatore che non ha più la brillantezza della prima parte di stagione (El Shaarawy) e di un altro che è tormentato da un problema al ginocchio (Pazzini), ma entrambi possono diventare preziosi quando gli avversari saranno stanchi e lasceranno più spazi da sfruttare. Il Milan deve assolutamente conquistare una vittoria importantissima davanti a tanti tifosi rossoneri che hanno raggiunto la Toscana; teoricamente gioca in casa il Siena, ma c’è superiorità numerica del popolo rossonero sugli spalti, anche perchè l’ambiente senese è depresso per la recente retrocessione, anche se la squadra vuole in tutti i modi regalare un’ultima soddisfazione ai loro tifosi e salutare la serie A con dignità. C’è grande attesa, invece, fra i tifosi rossoneri, che hanno capito l’importanza della sfida e del traguardo per il futuro: c’è in ballo la qualificazione alla più importante competizione europea e tanti milioni di euro, anche se il terzo posto è solo un primo passo e poi bisognerà farne un altro in agosto, nei play-off, per non vanificare tutto.
Il Milan è molto concentrato, ha il giusto approccio alla partita e inizia molto forte, per cercare di sorprendere in velocità una difesa a cinque molto compatta e chiusa. Dopo un insidioso angolo del Siena arrivano ben quattro occasioni rossonere nei primi cinque minuti: destro di Robinho controllato in due tempi da Pegolo e violento tiro di Balotelli che lo stesso Pegolo devia in angolo; un insidioso calcio d’angolo che crea lo scompiglio nell’area piccola avversaria (Zapata anticipato di un soffio mentre stava deviando in rete da pochi passi) e una sciagurata conclusione alta di Nocerino da favorevolissima posizione su traversone basso di Abate. Sembra l’inizio di un monologo rossonero con il gol che deve arrivare da un momento all’altro, perchè il Milan è aggressivo, mantiene il ritmo alto e occupa costantemente la metà campo avversaria, con il Siena rintanato dietro la linea del pallone, ma che reclama un rigore per una netta trattenuta di maglia di Ambrosini ai danni di un avversario in area. Improvvisamente la partita si complica e i rossoneri cominciano a faticare ad arrivare al tiro: mentre Niang si divora un gol che sembra già fatto, non arrivando a deviare in rete da distanza ravvicinata un insidioso traversone basso di Robinho, arriva la notizia del vantaggio dalla Fiorentina a Pescara; anche i giocatori se ne accorgono e accusano il colpo, ma continuano a premere e Pegolo deve volare a deviare un bel tiro di Robinho. Intanto Balotelli sembra un po’ distratto e perde qualche pallone in modo banale, ma c’è di buono che rincorre l’avversario e lotta per riconquistare il possesso, contrariamente ad altre volte in cui spesso si estrania dal gioco, perchè evidentemente è ben conscio dell’importanza della posta in palio. La doccia fredda, anzi gelata, arriva quando su un cross di Rosina, Terzi sorprende una difesa immobile e imbambolata e batte Abbiati. Anche all’ultima partita arriva l’ennesimo gol subito su un pallone alto spiovente in area da calcio piazzato e anche questo è un’emblema di un’intera stagione e dimostra che la squadra è cresciuta e migliorata molto, ma c’è ancora da lavorare su molti dettagli per diventare davvero forti e competitivi ai massimi livelli. Intanto c’è da recuperare una partita che sembrava scontata e tutta in discesa e, invece, è diventata più ripida di un passo di montagna; il Milan riprende l’assedio e Balotelli colpisce la traversa di testa su un bel cross dell’ottimo Abate. SuperMario ci prova anche su punizione, ma Pegolo è sempre bravissimo e vanifica tutti gli assalti rossoneri con grandi parate. Il primo tempo si chiude con il Milan in svantaggio e la Fiorentina che ha già dilagato a Pescara e l’umore del popolo rossonero è pessimo, anche se la curva sostiene costantemente i ragazzi e anche questa è una costante di un’intera stagione, in cui non è mai mancato l’incitamento alla squadra anche e soprattutto nei momenti difficili.
La ripresa si apre con la novità Pazzini al posto dell’impalpabile Niang, paradossalmente bravo nei ripiegamenti difensivi ma praticamente invisibile in attacco. Il Milan prova a spingersi in attacco con generosità, ma mancano pazienza, tranquillità, entusiasmo e velocità; il traguardo sta sfuggendo proprio quando era a portata di mano e ciò fa salire angoscia e tensione, anche se Allegri dalla panchina predica calma e serenità, perchè la partita è ancora lunga. Intanto, però, il mister si gioca il tutto per tutto: El Shaarawy al posto di Nocerino, cioè quattro punte e due soli centrocampisti e il Faraone si presenta bene: prima viene fermato per un fuorigioco inesistente, poi sfiora il gol con un bel colpo di testa che finisce sopra la traversa. L’azzardo sembra diventare eccessivo quando Ambrosini, già ammonito, in un eccesso di foga agonistica entra duro a centrocampo per recuperare un pallone e si fa espellere per doppia ammonizione. Sembra davvero la fine per una squadra in inferiorità numerica e che rischia di restare spezzata in due (quattro punte, quattro difensori e il solo Montolivo in mezzo), ma ci pensa Terlizzi a dare una mano ai rossoneri, compiendo la stessa ingenuità di Ambrosini giusto un minutino dopo. Parità numerica ristabilita e riprende l’assedio, ma il Siena non concede spazi e si difende al meglio; l’unico vero pericolo per Pegolo arriva dal solito Balotelli con un calcio di punizione che il portiere devia, mentre dall’altra parte Emeghara prova ad allentare la pressione con qualche contropiede, duellando in velocità con Zapata e costringendo alla parata Abbiati con un insidioso tiro. Allegri ha ancora una sostituzione da effettuare e vorrebbe inserire Constant al posto di Mexes, lasciando il solo Zapata in difesa visto che Iachini ha tolto Emeghara, ma improvvisamente si accorge che Abate è in difficoltà, cambia idea e mai decisione fu più azzeccata, come vedremo fra poco. A nove minuti dalla fine il destino del Milan sembra segnato (ironia della sorte da uno che si chiama Terzi e che sta impedendo ai rossoneri di arrivare…terzi!), ma su uno dei tanti cross in area, fino a qual momento quasi innocui, Felipe trattiene e affossa Balotelli e Bergonzi decreta il rigore; sul dischetto va lo stesso SuperMario che trasforma con la solita freddezza. Ora ci sono sette minuti più recupero per completare la rimonta e riportarsi al terzo posto che sembrava ormai perduto: il popolo rossonero ci crede e aumenta il volume dell’incitamento, la squadra ci crede e spinge a testa bassa e il gol arriva davvero; su un altro pallone spiovente in area, Felipe tiene in gioco Mexes, che controlla e tira verso la porta; Pegolo sembra aver preso anche questa, ma la respinta torna sui piedi di Mexes che questa volta non sbaglia e mette in rete. Prima importantissima rete in campionato per il francese, dopo il capolavoro in rovesciata di Bruxelles ed è emblematico delle sofferenze di questa partita che con quattro attaccanti in campo sia un difensore centrale (che, fra l’altro non doveva nemmeno essere più in campo) a decidere partita e stagione per i rossoneri. Ora bisogna solo controllare la situazione per i restanti minuti e il Milan lo fa con il possesso palla e con il cuore in gola, poi il triplice fischio di Bergonzi pone termine alle sofferenze e fa scattare la festa, con abbracci fra i giocatori in campo e fra i tifosi sugli spalti; anche Allegri è stravolto ma felice, perchè il capolavoro è completato in modo rocambolesco e soffertissimo, ma è il risultato che conta e la classifica dice che il Milan è terzo con due punti di vantaggio sulla Fiorentina.
Non è stata una partita, è stato un romanzo che ha condensato in novanta minuti tutte le sofferenze di un’intera stagione: il Milan ha lottato con cuore e determinazione, ma ha confermato di aver smarrito la brillantezza di qualche tempo fa per colpa della lunga ed estenuante rincorsa in classifica. C’era il rischio di rovinare tutto sul più bello e di vanificare la grande rimonta in una partita solo apparentemente semplice e che si è dimostrata difficilissima, perchè il Siena ha giocato con grande impegno, onestà e sportività e ha dimostrato di non meritare la retrocessione (in effetti avrebbe 36 punti reali, vista la penalizzazione con cui ha iniziato il campionato e che l’ha di fatto condannata). Il Franchi di Siena rischiava di diventare fatale come il Bentegodi di Verona, ma alla fine l’obiettivo è stato centrato all’ultimo respiro da una squadra capace di conquistare ben 42 punti nel girone di ritorno, con una sola sconfitta allo Juventus Stadium; un ottimo cammino che ha portato fino al terzo posto, gradino basso del podio del campionato che significa play-off di Champions League. La sofferenza e la paura di rovinare tutto hanno reso più intensa la gioia e la felicità, ma, comunque, si tratta di un grande traguardo meritato da tutto l’ambiente: allenatore, giocatori, dirigenza e tifosi, ovviamente quelli che non hanno mai lasciato sola la squadra e l’hanno sempre sostenuta da agosto fino a oggi e che apprezzano un piazzamento importante e insperato ad inizio stagione. Tutto bene ciò che finisce bene, soprattutto dopo aver visto le streghe e aver temuto di sprecare tutto sul più bello; ora si potrà ragionare sul futuro con più calma e serenità e cominciare ad impostare la nuova stagione, in cui bisognerà partire bene e preparare al meglio il play-off di Champions League, perchè questo traguardo raggiunto fra mille sofferenze è solo parziale e va confermato ad agosto, ma intanto godiamocelo e diamo i giusti meriti a squadra e allenatore, che hanno raggiunto un piazzamento che sembrava impossibile qualche mese fa; ci abbiamo creduto insieme, lo abbiamo raggiunto insieme; ora riposiamoci, ma siamo già pronti a ricominciare fra qualche settimana, sempre e comunque con il Milan nel cuore, quel grande cuore rossonero capace di soffrire e di resistere ad ogni tensione, come avvenuto a Siena, in una partita che sembrava una passeggiata e, invece, si è trasformata in un incubo dal quale, fortunatamente, ci siamo risvegliati appena in tempo, con un successo all’ultimo respiro che ha fatto svanire la grande paura.