Ha palpitato fino all’ultimo istante come ogni tifoso rossonero (“Ho perso dieci anni di vita“), ma Barbara Berlusconi è prima di tutto un membro del consiglio d’amministrazione del Milan e come tale è intervenuta in mattinata per tirare le somme di questa sofferta stagione, commentando numeri alla mano il percorso seguito da giocatori e staff.
“Non parlerei di miracolo. Abbiamo sempre avuto, fin dall’estate scorsa, le idee chiare: un modello di sviluppo innovativo, coraggioso e che guarda al futuro. I risultati sono arrivati già nel primo anno di questa rivoluzione. Sono soddisfatta, con moderazione e prudenza… Ricordiamoci sempre che dobbiamo ancora conquistare l’accesso alla fase finale della Champions attraverso i preliminari. Abbiamo dovuto aspettare qualche partita per trovare l’assetto tattico migliore. Nella prima fase del campionato eravamo a meno 13 dall’Inter e ora siamo a più 18, eravamo a meno 10 dalla Fiorentina e oggi siamo a più 2. Numeri, non opinioni. Di cui essere comunque soddisfatti“.
Il merito è di qualcuno in particolare? “Il merito è di tutti. Anche, per quel che mi compete, della proprietà che sia nel mercato estivo che in quello invernale ha speso cifre importanti per gli ingaggi e gli stipendi dei nuovi giocatori. La proprietà dunque ha scelto di investire e contemporaneamente ha voluto cambiare radicalmente strategia e filosofia. Puntando sui giovani, alcuni già top player, altri invece considerati potenzialmente tali, che possano garantire rendimenti e risultati non solo oggi, ma anche in prospettiva“.
Innegabile l’apporto di Massimiliano Allegri, direttore d’orchestra apprezzato dai giocatori e dalla critica, al centro tuttavia di un intrigo legato alla sua permanenza a Milanello. Novità in proposito? “No comment assoluto. Di questo parleranno Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e lo stesso Massimiliano Allegri“.
