Route 03, la strada del trionfo del Milan a Manchester, ripercorsa nel suo 10° anniversario.
L’emozionante quarto di finale con l’Ajax proietta il Milan alla semifinale contro l’Inter, per quello che è il primo EuroDerby della storia. Rivalità cittadina a condire una semifinale di Champions che sarà indimenticabile. Dice Capitan Maldini: “Entreremo nella storia di Milano, bastava girare per la città nei giorni scorsi per rendersene conto. Per molti di noi è la gara della vita”.
Il sorteggio dice che l’andata è Milan-Inter, il ritorno Inter-Milan. Per ora poco importa, ma Ancelotti ne intuisce l’importanza: “Il fatto che il Milan giochi in casa l’andata rende un aspetto decisivo il non prendere gol”. Alla viglia il tecnico del Milan sembra tranquillo e carica così i giocatori: “Dovete essere sereni: giocare la semifinale di Champions è un piacere”. Maldini invece va oltre: “Ad agosto, quando giocammo i preliminari con Slovan Liberec, avevo in testa una cosa: la finale del 28 maggio a Manchester“.
Cuper, privo del bomberone Vieri, fa lo spavaldo: “In finale andremo noi. Sono sicuro. L’Inter è in gran forma ed i giocatori a disposizione sono tutti al massimo. La mentalità è quella giusta, sappiamo che possiamo vincere. Le energie necessarie per farlo dovranno essere scovate in ogni parte del corpo, nella testa, nel cuore e anche nelle palle“.
E all’inizio sembra che i nerazzurri gli diano ascolto. Il Milan cerca di farla da padrone, ma l’Inter è più pericolosa. Recoba, liberato da un sontuoso tacco di Crespo, ha l’occasione di portare in vantaggio i suoi, ma il suo sinistro non fa male a Dida. Il Milan risponde con Shevchenko che dal vertica sinistro dell’area tenta di beffare Toldo con un tiro a giro, ma il portiere nerazzurro respinge. Recoba è l’uomo sbagliato al posto giusto per l’Inter, al 17′ solo in area su cross di Conceiçao imbocca d testa la palla a Dida. L’inizio del match però è solo un fuoco di paglia, le squadre si contraggono e il primo tempo si conclude senza altre emozioni.
La ripresa parte con un Rui Costa più ispirato che priva ci prova dalla distanza, poi mette in modo Kaladze in area che da palla a Sheva che da due passi non può indirizzare e fa fare bella figura a Toldo. Ci prova anche Inzaghi di sinistro a volo, servito dall’ottimo Rui Costa, ma il portiere dell’Inter blocca. Più facile l’occasione per Shevchenko che però solo davanti a Toldo invece di tirare cerca Inzaghi, anticpato da Cordoba. Ci vorrebbe più cattiveria e allora Gattuso mira al secondo palo con il destro dal vertice dell’area, Toldo mette in angolo con Ringhio che prende a pugni il prato del Meazza. Il Milan ha messo sotto l’Inter, ma il gol non arriva. Anche il neo entrato Serginho impegna Toldo, ma non abbastanza. Seedorf triangola con Sheva al limite, ma il tiro dell’olandese va alle stelle. Nel finale quasi si sveglia l’Inter con Crespo che raccoglie un lancio da dietro, il pallonetto è fuori misura. Finisce in parità.
Tutto rimandato al ritorno. Lo 0-0 favorisce il Milan che giocava in casa, al ritorno i rossoneri per passare possono vincere o anche pareggiare segnando. Soddisfatto anche Ancelotti: “Vedo il mio bicchiere mezzo pieno: non abbiamo concesso niente e giocato bene. Purtroppo non abbiamo avuto fortuna nel risultato, l’Inter si è chiusa bene“.
Tabellino
San Siro, 7 maggio 2003
Milan-Inter 0-0
Milan (4-3-1-2): Dida; Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso (78′ Redondo), Brocchi (73′ Serginho), Seedorf; Rui Costa; Shevchenko (81′ Rivaldo), Inzaghi.
In panchina: Abbiati, Simic, Roque Junior, Tomasson.
Allenatore: Ancelotti.
Inter (3-4-2-1): Toldo; Cordoba, Materazzi, Cannavaro; Zanetti, Di Biagio, Emre, Coco (84′ Pasquale); Conceiçao (66′ Guly), Recoba (72′ Kallon); Crespo.
In panchina: Fontana, Gamarra, Vivas, Martins.
Allenatore: Cuper.
Arbitro: Ivanov (Rus)
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