A La Gazzetta dello Sport ha parlato l’ex milanista Serginho, attivissimo in Brasile per la società rossonera, spiegando le diffioltà della trattativa Robinho: “Qualcuno paragona la situazione di Robinho a quella di Clarence Seedorf. Errore. Clarence era libero, non è costato niente al Botafogo. Solo l’ingaggio. E l’olandese ha uno stipendio inferiore rispetto a quello di Robinho. È vero, la società ha guadagnato tanti soldi dalla cessione di Neymar, ma non credo che possa investire più di 4,5 milioni su Robinho”.
Serginho racconta che il Milan avrebbe potuto venderlo più facilmente a gennaio: “L’ideale sarebbe inserire una contropartita tecnica nell’operazione. Rafael è un buon portiere. Mi ricorda per talento e struttura fisica Julio Cesar. Lo vuole il Napoli, può far bene in Serie A. Pensi, un anno fa eravamo a un passo dall’accordo. Robinho al Santos e Rafael e Felipe Anderson al Milan. Ma saltò tutto in extremis. Peccato. Il futuro di Felipe Anderson? Buon centrocampista, ma chissà se avrà i tempi giusti per il calcio italiano. Ma oggi nel Santos non ci sono giocatori di prospettiva”.
Allora c’è da pensare a qualche alternativa al Santos: “Hanno sondato il terreno anche il Gremio e il Flamengo ma non ci siamo, sono squadre vecchie.Piuttosto, si è fatto avanti il San Paolo e qui c’è un giocatore che potrebbe essere giusto per il Milan. Chi sarebbe? Osvaldo . È un attaccante esterno. Un Camoranesi più bravo. Costa caro ma anche Robinho costa caro. Dieci milioni chiede il Milan, 10 milioni chiede il San Paolo. Si può parlare.
Consigli per gli acquisti? Doria del Botafogo è fortissimo. Mi ricorda Nesta e ha solo 18 anni. Purtroppo costa già otto milioni. Il mercato brasiliano è impazzito. Però Doria sarebbe già importante per la serie A e il club rossonero ha tante relazioni su di lui”.
Fonte: calcionew24.com
