Santospirito

AC Milan v Juventus FC - Serie A

di Ezio Azzollini

…che uno potrebbe interpretare come meglio crede. Come la squadra Santos, accanto alla parola pirito, che in diversi dialetti d’Italia codifica un concetto che dà bene l’idea della guascona risibilità del detto club brasiliano in tema di mercato. Oppure l’aggettivo santo (o meglio, tanto), accanto al sostantivo spirito. Perché di spirito, ossia umorismo, ne serve davvero tanto, per  menare sei mesi una trattativa che, al momento di concretizzare, non puoi permetterti neanche di spendere 6 milioni in tre tranche, lasciandoti al pecunia per pagare il giocatore in questione, Robinho. “Vabbè, s’è scherzato”, sì dirà. Carioca di spirito, appunto. Tanto da bloccare un intero mercato di una società che ha già opzionato l’alternativa, Liajc, senza avere una palla da fieno che rotola in cassaforte. Così, per una gag divertente. O, infine, si può interpretare come Spirito Santo, per opera esclusiva del quale evidentemente il Santos confidava di poter comprare Robinho.

Il tutto ad opera della stessa società, pensare, che una manciata di mesi fa scherniva a mezzo stampa l’ AC Milan, no, dico, l’AC Milan, perché aveva ardito pensarci un attimino prima di sottoporsi alla ormai famigerata Truffa Ganso, per un ammontare modico di 25 milioni. La società che irrideva il Milan per non voler pagare uno dei più inenarrabili ed annunciati flop della storia del calcio brasiliano quanto avrebbe incassato dalla cessione di Ibrahimovic, non può permettersi tre rate da due milioni con annesso emolumento al giocatore. Con buona pace del Milan e di Liajc. Anche questo racconta il calciomercato. In particolare quello di un Paese che in quattro anni organizzerà Confederations Cup, Mondiali ed Olimpiadi. Che spirito.

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