La regola degli extracomunitari

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di Andrea Rubini

Chi fa mercato, oltre ai nomi deve essere a conoscenza delle normative che lo regolano. Il rischio di aver individuato un ottimo rinforzo ma non poterlo utilizzare per qualche motivo è molto grande, con sostanziale danno d’immagine oltre che sportivo. Basti pensare all’Inter che tesserò Forlan, inserendolo nelle liste UEFA dopo che egli era già sceso in campo nel preliminare di Europa League con l’Atletico Madrid.

Ad inizio estate il Milan aveva già tesserato il giovane colombiano Jherson Vergara, pertanto era rimasta a disposizione una sola slot per quanto riguarda gli extracomunitari. Oggi con Tevez alla Juventus il problema non si pone, e molto verosimilmente sarà Keisuke Honda l’ultimo tassello del puzzle.

Ma perchè appunto si poteva prendere soltanto uno tra l’Apache e il giapponese del CSKA? Vediamo la regola:

Il Consiglio Federale dello scorso 4 giugno ha deliberato le norme per il tesseramento dei calciatori extracomunitari per la stagione sportiva 2013/2014 (Comunicato Ufficiale n. 184/A).

A) le società in possesso del titolo per la partecipazione al Campionato di Serie A nella stagione 2013/2014 che, alla data del 30 giugno 2013, avevano più di due calciatori cittadini di paesi non aderenti alla U.E. o alla E.E.E., tesserati per esse a titolo definitivo, potranno tesserare un numero massimo di due calciatori cittadini di paesi non aderenti alla U.E. o alla E.E.E., provenienti dall’estero, a condizione che:

1. uno vada a sostituire altro loro calciatore di paese non aderente alla U.E. o alla E.E.E. che (i) si trasferisca all’estero, sottoscrivendo contratto con società estera, o (ii) il cui contratto sia scaduto al 30.06.2013, o (iii) che acquisisca, a qualunque titolo, la cittadinanza di paese aderente alla U.E. o alla E.E.E. o che l’abbia acquisita dal 1 febbraio 2013 alla data di pubblicazione del presente provvedimento;

2. uno vada a sostituire altro loro calciatore di paese non aderente alla U.E. o alla E.E.E., che (i) si trasferisca all’estero, sottoscrivendo contratto con società estera, o (ii) che acquisisca, a qualunque titolo, la cittadinanza di paese aderente alla U.E. o alla E.E.E. o che l’abbia acquisita dal 1 febbraio 2013 alla data di pubblicazione del presente provvedimento.

I calciatori da sostituire, dovranno essere espressamente indicati dalla società interessata e, quelli di cui ai punti 1 (i), 1 (ii) e 2 (i) non potranno tesserarsi per quest’ultima nella medesima stagione sportiva. Ai fini della sostituzione non potranno essere utilizzati calciatori ex giovani di serie che hanno ottenuto il primo contratto da professionista dopo il 30 giugno 2011.

La regola è molto più lunga e complessa, figuratevi. Tradotta per i comuni mortali, significa che ogni società può tesserare al massimo due giocatori exxtracomunitari per stagione, a patto che a patto che ad ogni nuovo arrivo corrisponda un’uscita (anche in prestito) verso una Federazione straniera. Anche un extracomunitario a fine contratto libera un posto. Pertanto non contano le cessioni all’interno della stessa Federazione, ne quelli avvenuti durante la sessione invernale.

Nello specifico del Milan, dunque, durante la stagione 2012/13, furono il portiere Gabriel e il difensore Zapata a sfruttare le due slot disponibili. In questa che sta per iniziare, abbiamo già visto, un posto è stato preso da Vergara, sfruttando la slot di Pato.

Non correrebbero problemi eventualmente Strasser e Odumandi. Sia il centrocampista della Sierra Leone che l’attaccante nigeriano infatti provengono dal vivaio rossonero, bypassando di fatto la regola.

Il 12 aprile scorso, durante la riunione in Lega si sollevò la questione di portare da due a tre il numero di giocatori extracomunitari, ma nonostante un parere favorevole pressochè unanime tra i presidenti di Serie A, la questione è stata rimandata.

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fonte: Lega Serie A

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