Da Cartagine al Milan, la storia di Valter Birsa, con la ‘v’

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VALTER – Con la V. Italianizzazione soft del germanico Walther e dell’inglese Walter: con un pizzico di Duce in più sarebbe stato Gualterio, probabilmente. Nome con intenzioni piuttosto bellicose, Valter, tutta colpa delle radiciwalda (comandare) ed harja (esercito), almeno secondo Wikipedia. Nato a San Pietro di Gorizia, qualche centimetro ad ovest della Linea Morgan (come il quasi carnefice dei rossoneri Tim Matavz), Valter ha anticipato di cinque anni l’indipendenza slovena da quella che fu Jugoslavia.

BIRSA – Con la B. Birsa come il re di Gomorra secondo la Bibbia. Birsa col significato fenicio di roccaBirsa che dal greco puoi tradurlo in pelle di toro, o come l’antico soprannome della Cartagine fondata da Didone; no, non l’ex portiere brasiliano del Milan dopo un’indigestione dichurrasco.

Prima di diventare professionista a diciassette anni con l’ND Gorica, Valter passa ben dodici primavere ai bianconeri del Bilje, dove impara il mestiere di prima punta. Dopo una sola presenza nel massimo campionato sloveno coi Red Devils di Primorje, è tempo per Birsa di vincere due scudetti a Nova Gorica con l’attuale succursale del Parma, allenata oggi da Luigi Apolloni. A suon di doppiette (saranno 26 i gol in 61 presenze in due stagioni) l’attuale numero 14 del Milan sfiora il titolo di capocannoniere della Slovenska Liga, nel 2004 è faro dell’Under 21 e nel 2006 diventa il più giovane di sempre ad aver esordito in nazionale maggiore, convocato da Branko Oblak in uno dei periodi più bui della nazionale che soprannome non ha. Il suo sinistro magico strega Ligue 1 ed Eredivisie: mentre l’Italia festeggia a Berlino le gesta di Grosso e Materazzi, Valter firma un quadriennale colSochaux, che versa nella casse del Gorica poco più di un milione di euro. Alain Parrin completa la metamorfosi del giovane sloveno da punta a trequartista, che conquista nel 2007 la Coppa di Francia.

FAIR PLAY – Valty il francese attirerà poi le attenzioni dell’Auxerre, club che gli regalerà un terzo posto in campionato ed assaggi di Champions League, con tanto di gol segnato all’Ajax su punizione nella stessa stagione in cui fu sconfitto dal Milan con un doppio 2-0 nella fase a gironi; Canale Milan valutò con un 4,5 la sua prima allaScala del calcio. Il ricordo più positivo che l’Abbé-Deschamps porta del possente sloveno è forse legato a motivazioni più o meno extra-calcistiche: diciannovesima giornata della Ligue 1 2009/10, l’Auxerre affronta l’OM ed al 34′ del primo tempo il direttore di gara sta per cacciare Bakary Kone per una sospetta gomitata al nostro eroe. Birsa chiarirà subito al fischietto transalpino che l’ivoriano l’ha solo sfiorato, così il sig. Philippe Malige torna sui suoi passi e ritira nel taschino il cartellino rosso. Dopo il Mondiale 2010 (Birsa in gol contro gli Usa) ed un’altra stagione in Francia, Valter lascia la Ligue 1 per la Serie A, dove l’aspetta il Genoa. Per i francesi più nostalgici ricordiamo che su Ebay potete ancora acquistare la sua figurina autografata a soli 3,99 €.

CHI L’HA VISTO? Sbarcato in Italia, Valter viene prontamente strapagato nelle aste fantacalcistiche, ma nel Genoa di Malesani, oltre a distruggere una Ferrari F430 in autostrada, trova poco spazio. Chiuderà la prima annata in Serie A a quota 9 presenze e 0 gol; farà meglio in Coppa Italia, dove firmerà due gol in tre caps col Grifo. Passato in prestito al Torino la stagione seguente, lo sloveno migliorerà il proprio score con 2 gol in 17 apparizioni. Tornato in Liguria, approda in rossonero nell’ambito dell’operazione che porterà Antonini a Marassi.Oggetto misterioso dell’ultimo mercato di Galliani e Braida, vice-Boateng, vice-Montolivo, vice-Poli, vice-Emanuelson, vice-Robinho e vice-Kakà, Birsa si ritrova in campo nei panni dell’uomo della speranza nella fortunatatrasferta di Torino ed addirittura titolare, stasera, contro il Celtic all’esordio stagionale in Champions League alle spalle di Balotelli e Matri. Che destino sarà quello dello sloveno in rossonero, non è dato sapersi, per tutto il resto ci sono Zapata Muntari

Alan Bisio

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