Milan-Napoli, la partita ai raggi X

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di Francesco Di Feo – Il miglior Milan della stagione perde la peggior partita della stagione. Si potrebbe descrivere tutto in questa frase il match disputatosi ieri sera tra i rossoneri e il Napoli.

Di fronte c’erano due squadre profondamente diverse: un Milan pieno di punti interrogativi e alla ricerca di una propria identità di gioco contro un Napoli autore di un grande inizio di stagione e carico di entusiasmo. E questa diversità si è vista subito in campo, con i rossoneri impacciati e contratti rispetto ai partenopei che iniziano la gara con il giusto piglio, sicuri e propositivi, creando varie occasioni e passando in vantaggio dopo soli 6 minuti sul solito svarione difensivo del Milan su palla inattiva. Sembra l’inizio di una disfatta, ma dal minuto 7 al fischio finale si assiste ad un’altra partita.

La squadra reagisce rabbiosamente e prende in mano le redini del gioco chiudendo il Napoli nella propria tre/quarti di campo e creando diverse occasioni da gol. Nel 4-3-1-2 di Allegri è Balotelli l’uomo chiave, il bomber rossonero arretra di qualche metro e veste i panni di costruttore di gioco oltre che di finalizzatore con 10 conclusioni sulle 17 totali del Milan. La qualità delle azioni create dai giocatori rossoneri non è elevata, tuttavia si rivela spesso efficace mettendo le punte in condizione di far male alla difesa napoletana ma senza successo. Reina si esalta già sul primo tiro di Balotelli e da lì in crescendo fino a tirar fuori dal cilindro forse la miglior prestazione della sua carriera. De Jong riesce ad annullare Hamsik e Abate non concede spazi ad Insigne, annullando così le due principali fonti del gioco azzurro; il Napoli non crea e non riparte, apparendo per la prima volta in stagione davvero in difficoltà; produce solo una conclusione da fuori di Higuain, ma tanto basta ad affondare il Milan complice un clamoroso errore del portiere rossonero.

Un Milan sicuramente sfortunato anche per via delle decisioni arbitrali, ma guardando più a fondo i limiti e le mancanze di questa squadra restano sempre evidenti e molto difficili da mascherare. La fase difensiva è sempre più improponibile per meccanismi ed interpreti: la squadra si spacca in due dopo pochissimi minuti lasciando il povero De Jong da solo a proteggere i difensori, i quali ripetono grossolani errori per l’ennesima partita regalando la vittoria ad una squadra che ha fatto ben poco per vincere. Sbagliatissima la scelta di Emanuelson che non spinge con continuità e sbaglia tutti i tempi degli interventi difensivi, Zapata e Mexes si distraggono troppo spesso ed è ormai chiaro che nessuno dei due è in grado di guidare la difesa. Difesa che necessita di un leader come il pane, con il buon Abbiati che non dà sicurezza e commette troppi errori decisivi.

Il miglior Milan è ancora lontano dall’essere un buon Milan, e perde la peggior partita perchè il fatto di essere stato superiore al Napoli e non essere riuscito a batterlo, per di più regalando le due reti agli avversari, mette in luce tutte le grandi lacune strutturali di questa squadra ed evidenzia la distanza dalle prime della classe.

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