Venerdì si è chiusa la campagna abbonamenti Milan con un saldo molto negativo: 23372 tessere vendute per le partite in casa della Serie A, record negativo dell’era Berlusconi. Numero inferiore, anche se di poco a quello dell’anno scorso, segno che le vedove di Kakà, semmai ci fossero, non si sono fatte vive. A conferma di ciò il fatto che nel 2009, anno in cui il brasiliano andò via, le tessere vendute furono di più, sulle 25 mila, terzo peggiore risultato dopo quello di quest’anno e dell’anno scorso.
Numeri diversi in Champions, dove gli abbonamenti venduti sono stati per le 3 partite contro Celtic, Barcellona e Ajax sono stati 43620, più del doppio rispetto ad un anno fa, 19 mila circa, ma questo dipende anche da un girone certamente più attraente della scorsa stagione quando a dare battaglia al Milan c’erano Anderlecht, Malaga e Zenit. A prova del fatto che anche il Champions il numero è negativo basti pensare che due anni fa con Barcellona, Viktoria Plzen e Bate Borisov nel girone le tessere vendute furono 57 mila circa.
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